Piazza Armerina: il Ministero degli Interni fa i conti a Cammarata

Piazza Armerina. Fuorvianti e fantasiose, le dichiarazioni del sindaco Cammarata riguardo il risanamento economico finanziario dell’ente? Sembrerebbe. Successiva alla dichiarazione di dissesto, doveva essere approvato entro il termine di 90 giorni, il bilancio stabilmente riequilibrato. Il termine, perentorio, per tutti gli enti, sembrerebbe non esserlo per l’amministrazione della città dei mosaici, la quale, invia oltre i tempi previsti, la documentazione, molto oltre. Quanto dalla ragioneria inviato al MEF, subisce un pesante ritorno, ben 42 pagine di rilievi, incongruenze e richiesta degli ultimi bilanci, 2019/2020/2021. La nota, con prot. 0164144 del 7 dicembre 2021, assegna all’ente ulteriori sessanta giorni. L’amministrazione, a questo punto, l’11 gennaio 2022, chiede una dilazione dei termini per motivi di salute del ragioniere capo, da considerare che subito dopo la dichiarazione di dissesto, è stato istituito un nuovo settore, l’ottavo, settore dissesto, con funzionario di riferimento l’ex ragioniere capo, il titolare del dissesto, al quale sarebbe stato comunicato: “tu u facisti e tu c’ cumati vistu ch sulu tu c’ capisci”, quindi chi era il cagionevole dei due? Comunque, andiamo avanti. Il ministero, a questa solerte richiesta, risponde picche, “dovete presentare i documenti”, “i termini di cui al comma 1 e 2 dell’art. 261 del TOUEL……hanno natura perentoria, quindi non prorogabili”, peraltro “ne sanzionerebbe l’inosservanza espressamente richiamando la fattispecie di scioglimento di cui all’art.141,comma 1, lett a) del consiglio comunale…”, tutto ciò con nota in uscita dal Ministero degli Interni, n. 0020473 del 01/02/2022. Sembrerebbe tutto a posto per l’amministrazione, infatti, il sindaco Cammarata, con un suo comunicato vuole rassicurare tutti: ”noi andiamo avanti, non ha succ’dutu nen’t. Anzi abbiamo inviato al Ministero i bilanci approvati per cinque anni, da quando ci siamo insediati stiamo portando avanti la nostra operazione verità”. Che si tratti di un’operazione, senza ombra di dubbio, ma del tipo “operazione 007”… Salve, sono James, James Bond… piacere, Gius, Gius Eppe…Ehh niente, avranno sbagliato questi del Ministero, siamo di fronte ad un mi-stero. La nota viene trasmessa anche al Prefetto e all’Assessorato Enti Locali della Sicilia, il quale ufficio non tarda a farsi vivo, ed infatti, il 18/02/2022 con prot. 3549 inoltra una comunicazione che sostanzialmente dice:” il Ministero ci ha fatto sapere che non avete ancora risposto alla richiesta di chiarimenti entro i termini prescritti, pertanto vi invitiamo a inviare a noi, cioè all’ufficio di vigilanza e controllo, la relazione entro e non oltre giorni 15, se ciò dovesse non avvenire o avvenire in modo parziale, sarà valutato intervento ispettivo e di vigilanza”. Arrivato questo carico di spezie pregiato, l’amministrazione appronta due delibere con le quali verrebbero approvati il pre consuntivo del 2019 e, badaben badaben, anche quello del 2020, e s parrat ancora puru il 2021 e 2022. E nel frattempo, il sindaco, comunica mezzo stampa che: ”l’ente ha iniziato a ripianare il debito iniziale di oltre 6 milioni di euro che aveva portato alla dichiarazione di dissesto ad aprile del 2020……che le carenze ed incongruenze sono state elaborate ed inviate. L’OSL avrebbe quantificato la massa passiva, in tutto 781 creditori dell’ente per un importo di 6.196.120 euro; una notizia positiva è che i debiti sono in fase avanzata di ripianificazione; ed in ultimo, sarebbero stati garantiti anche i servizi essenziali alle fasce più deboli anche in periodi difficili, anziani ed infanzia. I conti stanno tornando in equilibrio, avevamo previsto un 5 anni ma anche in 3 anni dovremmo completare”. Come per le indicazioni dei puzzle, dai 3-5 anni, loro stanno riuscendo in 3 anni…geni sunu. Alcuni dubbi però sovvengono alla mente dei molti pensatori. L’approvazione dei pre consuntivi verrebbe glorificata come una destrezza contabile, così non è, infatti, gravi sarebbero le inadempienze dell’ufficio ragioneria, peraltro si attenderebbero i pareri dei revisori e tale inadempienza sarebbe stata segnalata al Prefetto ed avviata attività ispettiva dall’assessorato regionale. I debiti ed i crediti compresi, dell’ente al 31 dicembre 2018 sono di competenza dell’Organo straordinario di liquidazione, che non avrebbe riscontrato debiti fuori bilancio per i quali non vi era impegno di spesa, per esempio i 3.800.000 di euro inseriti nei 10 milioni di euro di debiti per dichiararne il dissesto. I 6 milioni e più, di euro relativi ai 781 creditori, verrebbero pagati con i crediti dell’ente, per esempio dalle riscossioni che l’OSL starebbe incassando a fronte l’invio delle bollette che, sarebbero state in un primo momento cancellate dalla stessa amministrazione, affinché si potesse dichiarare il dissesto, operazione anche questa alquanto paradossale. Ad oggi, l’ente viaggia su due binari finanziari diversi, ragioneria ed organo straordinario di liquidazione.
Quindi a quale risanamento farebbe riferimento il sindaco? L’amministrazione avrebbe in cassa da gennaio 2019, oltre 10 milioni di euro, nessun debito da pagare, questi si fermerebbero alla fine del 2018, i debiti, e sono di competenze dell’OSL. Quale prodezza? Quale risultato se non l’ennesima indagine ispettiva e lo spettro dello scioglimento del consiglio comunale aleggiante sul palazzo Fundrò? Cui prodest scelus, is fecit…