Barrafranca: al comprensivo “Europa” e San Giovanni Bosco lezione dell’Arma a scuola sul bullismo e cyberbullismo

Bullismo e cyberbullismo, un tema di cui si parla spesso perché gli episodi che descrivono adolescenti vittime di abusi, spesso da parte dei coetanei, sono frequenti. Così diventa compito dei genitori, che si ritrovano a soffrire insieme ai figli, denunciare l’accaduto. Ragazzi e ragazze che piombano nell’incubo perché offesi, minacciati, derisi, incitati al suicidio e picchiati anche dagli stessi compagni di classe. Soprusi che durano anni e qualche adolescente finisce anche per chiedere aiuto al psicologo. A sentire le motivazioni di alcuni bulli – spiegano gli esperti – si rimane senza parole. “Lo fanno gli altri, allora lo facciamo anche noi” è la risposta disarmante. E poiché il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni dilaganti tra gli studenti di ogni ordine e grado, un ruolo importante, oltre alla famiglia, lo detiene sicuramente l’Istituzione Scuola. Così a Barrafranca l’istituto Comprensivo “Europa” ha ospitato l’Arma dei Carabinieri, nella persona del Capitano del Comando di Piazza Armerina, Emanuele Grio, nell’ambito delle iniziative rivolte alla sensibilizzazione sull’educazione alla legalità. L’incontro, durante il quale sono stati affrontati temi scottanti come bullismo, cyberbullismo e sostanze stupefacenti, è stato caldeggiato dal dirigente scolastico Maria Filippa Amaradio e dalle docenti Stella Avola e Rosina Comito. “Una vera lezione di educazione civica”, l’ha definita la Amaradio, durata oltre due ore, alla quale hanno partecipato 54 studenti delle terze classi della scuola secondaria di primo grado. E’ stato spiegato, dal Capitano Grio, come occorre utilizzare, con cautela, i sistemi informatici, avere riguardo sui dati personali. E per tutelarsi dalle minacce online-è stato detto- occorre anche incoraggiare il ragazzo a confidarsi con i genitori, affrontare il tema senza reticenza.

L’ufficiale dell’Arma ha inoltre invitato gli alunni a essere cittadini responsabili e a riflettere sulle conseguenze psicologiche e fisiche, promuovendo un uso consapevole delle tecnologie informatiche riguardo l’inserimento in rete di dati personali e foto private, inoltre evitare di usare le password di computer e telefonini in maniera negligente”. E sul bullismo è stato detto che “se qualcuno dovesse incappare in questo triste fenomeno occorre denunciare, perché chi ha avuto il coraggio di denunciare è riuscito a cambiare vita”. Un accenno infine anche sul tema spinoso che riguarda gli stupefacenti, facendo presente agli alunni che “la droga provoca solo danno e morte”. Ritornando al bullismo e al cyberbullismo, secondo alcuni dati raccolti dall’Osservatorio Indifesa 2021, realizzato da Terre des Hommes e One Day, con l’aiuto di Scuola Zoo, che ha coinvolte più di 1700 ragazzi e ragazze dai 14 ai 26 anni in tutta Italia, si apprende che un adolescente su due ha subito atti di bullismo, 7 ragazzi su 10 non si sentono al sicuro quando sono sul web e per il 68 per cento la minaccia più temuta è il cyberbullismo, seguito dal revenge porn (60 per cento) e dallo stalking (35 per cento). Ecco perché anche la scuola, nel combattere questi fenomeni, ha un ruolo di primo piano. Con i docenti che, quando si accorgono, non debbono sdrammatizzare l’accaduto ma denunciarlo.
Francesco Librizzi