I genitori hanno deciso di rivolgersi al tribunale di Enna quando a inizio del 2021, l’Asp ha sospeso anche la terapia più generica. «Mio figlio aveva e ha assolutamente bisogno di terapie specifiche di cui, per anni, purtroppo, è stato privato. Non riesco ancora a capire perchè – ha detto il papà del piccolo – l’Asp di Enna si sia ostinata a perseverare in una errata diagnosi, malgrado i difformi pareri formulati da due centri di eccellenza, quali l’Oasi di Troina e l’Asp di Palermo».
Il piccolo, alla vigilia della giornata internazionale dei disabili, ha ottenuto il riconoscimento di un diritto negato per ben sei anni e al più presto potrà cominciare la terapia che gli spetta, anche se l’unica struttura abilitata alle terapie comportamentali e cognitive è già al completo, con conseguenti e notevoli disagi e difficoltà per le famiglie con figli autistici. «In questa battaglia abbiamo speso tante energie e abbiamo avuto tante amarezze – conclude il papà del bimbo, che è stato assistito dal punto di vista legale dall’avvocato Maria Giovanna Gioeni – e sia io che mia moglie siamo stanchi».