Leonforte, un successo la vendita uova dell’Ail

La Pasqua di quest’anno può definirsi certamente qualcosa di “speciale” dato che, finalmente, anche se non in maniera “completa” ma sempre attenti al nemico non ancora sconfitto, siam potuti tornare a riabbracciarci e a riunirci. Ma queste cose non devono farci perdere d’occhio che, come per il Natale, anche la Pasqua è un momento forte che merita azioni “forti”, dove con questo aggettivo non intendiamo chissà quale monumentale opera, ma qualsiasi gesto semplice che permetta di porsi al servizio degli altri e poter, così, riscoprire la bellezza della fratellanza e del sincero aiuto per rendere questo metro quadrato che ci è affidato un posto migliore.

E, a tal proposito, merita certamente attenzione quanto avvenuto a Leonforte con la vendita delle uova di Pasqua dell’Ail i cui proventi sono stati devoluti alla ricerca contro le leucemie, i linfomi e i mielomi. Perché se è vero che da due anni è il Covid la malattia che ha praticamente monopolizzato la nostra vita, è anche vero che ci sono tantissime altre malattie che mietono parecchie vittime e che solo con la ricerca, come abbiamo visto attraverso la creazione del vaccino contro il Coronavirus, possono essere debellate. Un gesto, quindi, semplice ma al contempo grande perché si pone ad essere la piccola goccia nel grande mare che può fare tanto. Un gesto che ha anche avuto grande successo in quanto nel giro di poco tempo sono state vendute tutte le uova. E così in questa Pasqua a Leonforte vi è stato un bellissimo connubio tra la dolcezza del cioccolato e anche, permetteteci la similitudine, la dolcezza di aver fatto una buona azione.

“Oggi con un bel gruppo di volontari Leonfortesi” – dichiara Francesco Leonforte tra i promotori dell’iniziativa – “abbiamo fatto un’opera speciale di beneficienza, amore e prevenzione. Abbiamo venduto, con questi giovani amici volontari, tutte e 40 le uova dell’Ail, permettendo di devolvere, in meno di tre ore, ben 480 euro a favore dell’associazione italiana contro leucemie, linfomi e mielomi. Un bellissimo gesto ed una eccezionale risposta da parte di tutta la nostra popolazione e, ahimè, abbiamo dovuto negare l’uovo, in quanto finiti, a qualche amico che si era presentato al nostro banchetto. Grazie ai giovani amici, grazie all’Ail e grazie a tutti i nostri concittadini che oggi hanno donato, nel preludio di una Santa Pasqua, amore per tante persone. Spero che opere servino a sensibilizzare la popolazione verso temi molto delicati e drammatici, portando speranza e dando un grande aiuto alla scienza”.
Alain Calò