Una speranza per i tribunali di Nicosia, Mistretta e Modica

Quando, a inizio anni ’10, vennero soppressi i tre tribunali siciliani di Nicosia, Mistretta e Modica ben poche erano le speranze di rivederli riaperti. Si trattava dell’ennesimo “taglio dall’alto” e quando ad intervenire è “l’alto” chi pensa di poter cambiare le cose? Neanche imponenti manifestazioni di protesta riuscirono a far indietreggiare il volere di quanto era stato deciso a Roma e quindi il tutto si risolse in un nulla di fatto. La popolazione cominciò a raffreddare i propri animi rassegnandosi al volere dell’ “alto” e la vita proseguì mettendo in conto che erano state letteralmente decapitate delle economie locali. Qualcuno comunque non demorse, un poco ci si mise anche la fortuna (o meglio la “sfortuna” perché il Covid ha sicuramente rivestito un ruolo importante nel far capire che i servizi vanno distribuiti nella maniera più capillare possibile) e tra vari parapiglia, padrini e battesimi politici, qualcosa di sempre più concreto si sta muovendo: è stato, infatti, approvato in Aula all’Ars lo schema di progetto di legge voto che impegna il Parlamento nazionale a ripristinare i tribunali soppressi e rivedere le competenze territoriali degli Uffici Giudiziari siciliani. Ciò avviene dopo avere incassato l’ok in Commissione Affari Istituzionali, presieduta dall’ on. Stefano Pellegrino, primo firmatario della legge voto.

“Ha vinto il buon senso, evitando inutili disagi per l’amministrazione della giustizia a seguito della soppressione dei tribunali di Nicosia, Mistretta e Modica – afferma il Presidente Pellegrino. Ricordo che sono molteplici le criticità nate dalle soppressioni dei tribunali e dalle modifiche delle competenze territoriali della circoscrizione dei Tribunali di Marsala e Sciacca. Tralasciando quelle più tecniche, non si può non includere quelle arrecate ai residenti di Comuni come Salaparuta, Poggioreale, Partanna, Gibellina e Santa Ninfa che devono con difficoltà affrontare decine di chilometri – per le precarie condizioni della viabilità – per raggiungere il Tribunale di Sciacca”.

“Penso infine agli addetti ai lavori – conclude il Parlamentare –  costretti anche loro a subire disagi per la nuova ripartizione. Adesso, spetterà al parlamento nazionale dare seguito a quanto approvato oggi in Assemblea perché la giustizia deve essere a portata di tutti, senza alcuna distinzione”.

Un’altra protagonista della vicenda sulla riapertura dei tribunali è senz’ombra di dubbio l’on. Luisa Lantieri la quale ha commentato:

“Non posso che compiacermi per come si è chiusa la vertenza. Ho seguito i lavori sin dall’inizio della Legislatura, quando nella finanziaria del 2018 proposi lo stanziamento di 150 mila euro per favorire il ripristino dei tribunali soppressi di Nicosia, Mistretta e Modica. Oggi che l’Aula approva lo schema di legge voto, non posso che essere soddisfatta perché di tale norma, ho contribuito alla realizzazione già dalla commissione affari istituzionali di cui sono componente. Inoltre, avendo superato lo scoglio dell’approvazione in Aula, proporrò che le somme stanziate nella finanziaria del 2018 – poi accantonate per via della soppressione dei tribunali – siano nuovamente garantire a tutela di un’amministrazione della giustizia più dignitosa, sia per gli addetti ai lavori che per i cittadini, senza distinzioni di sorta”.

Raccogliamo, infine, la viva felicitazione del comitato locale per la riapertura del tribunale di Nicosia che, non a caso, hanno sempre posto come sottotitolo alla loro mission “La strada della speranza”.

“Dopo Marche, Abruzzo, Campania, Toscana e Calabria, anche l’Assemblea Regionale siciliana ha approvato oggi pomeriggio la c.d. “legge voto”, che è una proposta di legge, ai sensi dell’art.121 della Costituzione, rivolta al Parlamento Nazionale dai consigli regionali perché venga rivista la geografia giudiziaria” – leggiamo in una nota pervenutaci dal Comitato – “In altri termini, la Camera ed il Senato dovranno tornare a discutere sulla sciagurata riforma del 2012, con la quale sono stati soppressi in Italia 30 Tribunali e 220 Sezioni Staccate e che ha creato una maggiore spesa, una giustizia meno funzionante ed ha contribuito all’ulteriore  impoverimento dei territori, soprattutto quelli montani e delle aree interne.

Il comitato “riapriamo il Tribunale di Nicosia”, pur senza alcun ottimismo, esprime comunque soddisfazione e speranza.

La questione resta ancora aperta.

E’ necessario però che le istituzioni comunali e territoriali, unitamente ai sindacati, ai rappresentanti delle categorie ed alle associazioni riprendano una sinergica iniziativa per esercitare la necessaria democratica pressione perché il nostro Tribunale venga riaperto assieme a tutti quegli altri in Italia”.

Alain Calò