Nicosia. Una rotonda sul mare

In questi giorni la piazza facebookiana di Nicosia (Facebook connette il mondo ma ogni paese si è creato la propria pazza virtuale) è in fermento. Qualcuno potrebbe dire che è in fermento per idee che possano portare al rilancio del paese. O su iniziative che evitino ai giovani di emigrare. O ancora sul fare qualcosa per risollevare l’economia già provata dal Covid e ora da una guerra in cui, vizio italiano, ci ritroviamo immischiati senza neanche saperlo. No, niente di tutto questo: è in fermento semplicemente se su una rotonda, di ingresso al paese, sia o no “bello” o comunque “opportuno” mettere una costruzione con degli stemmi nobiliari. Ovviamente “de gustibus non est disputandum” e quindi, dato che ancora non è neanche finita l’installazione, provare a dare un giudizio estetico è un po’ prematuro. E poi, quandanche l’opera finita dovesse rivelarsi brutta, sempre con la premessa latina, potrà godere di buona compagnia di opere che magari, eufemisticamente, andrebbero riviste (due esempi tra tutti: l’altare della Cattedrale di Nicosia e quella sorta di monumento funebre egizio nell’altro ingresso di Nicosia).
Ma siccome la questione è già paradossale di suo, perché non provare a stemperare gli animi proponendo qualche altra cosa da piazzare nella rotonda? Bene, diamo allora il via al concorso “Chi vuoi piazzar sulla rotonda?” (il titolo originale era “Una rotonda sul mare” ma uccellini ci hanno spifferato che ancora il progetto di portare il mare a Nicosia fa acqua da tutte le parti).
Bene, allora, il gioco è semplice: dopo un’attenta analisi da parte di importanti critici d’arte di Kuala Lumpur, abbiamo un ventaglio di interessanti elementi che potrebbero stare bene sulla rotonda e che sono i seguenti:
-Un compasso: essendo la rotonda circolare, magari per accertarci che il cerchio sia fatto bene si potrebbe porre sopra un compasso, al limite un bicchiere per non farci dire che non sappiamo fare la O col bicchiere;
-Un water: dato che a prescindere ci saranno critiche e ci saranno frange di popolazione che si rifaranno a metafore collegate a movimenti intestinali, si permetterà di mettere le mani avanti con apposito servizio di raccolta (e poi farebbe ottima accoppiata col servizio completo della Cattedrale);
-Statua di William Dorothy Ermengarda Valkanov: riferimenti a fatti e personaggi sono puramente casuali, però sarebbe una cosa originale avere una statua a uno che non esiste con un nome così;
-Statua di Budda per il dialogo interreligioso che, al bisogno, non è difficile trasformare in Homer Simpson per sfottere il dialogo medesimo;
-Richiamandoci alla celebre installazione di Piazza degli Affari a Milano, si potrebbe optare per una naturale prosecuzione dell’idea artistica, facendo alzare alla nostra installazione l’indice e il mignolo come gesto di buona fortuna per i futuri mariti;
-Non si può dire (ma siamo certi che tutti avete capito la seguente opzione) per ovvia fascia protetta;
-Una statua di arte contemporanea, ovvero quelle cose di cui nessuno capisce nulla ma che fa finta di apprezzare e si spaccia per grande intenditore per non farsi dire ignorante;
-Statua di papa Alessandro VI per celebrare il fatto che se ormai si perde tempo a disquisire di queste cose, vuol dire che è andato tutto a pu… pecorelle smarrite con le quali si sollazzava questo Papa.
Detto ciò, per partecipare al gioco bisogna chiamare al numero che vi viene prima in mente e prima di poter esprimere la propria votazione, siccome solo i più savi di mente potranno concorrere, sarà richiesto di cantare in aramaico “Giro giro tondo, che bella la rotonda, se queste son le cose importanti, tutte le braccia a terra”.
Alain Calò