Valguarnera: un neonato muore subito dopo il parto all’Umberto I di Enna. I genitori presentano denuncia alla Procura della Repubblica

Valguarnera. Non si danno pace i genitori del piccolo Giovanni, morto subito dopo il parto cesareo della mamma, avvenuto all’Umberto 1^ di Enna nella tarda mattinata di ieri martedì. Vogliono sapere la verità e quello che è successo subito dopo essere venuto alla luce, perché da quel che viene riferito dal papà Rosario il bambino era nato vivo. Un calvario per la famiglia, il mondo crollato addosso e tantissime aspettative svanite nel nulla nel giro di pochi minuti. Quel che chiedono di sapere è la verità, il motivo di questa assurda morte perché gli stessi medici – da quel che riferisce il papà – non hanno saputo dare risposta. Il caso è stato denunciato subito dopo alla Procura della Repubblica Enna tramite i Carabinieri del locale Comando. Nella stessa giornata di ieri l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro del piccolo corpicino per consentire l’esame autoptico, esame che sarà eseguito nei prossimi giorni. La famiglia Arena nel contempo ha nominato come legale l’avvocato Arnaldo Faro del Foro di Agrigento e un perito di parte che assisterà all’esame del piccolo corpicino. Rosario Arena e Lorenza Stimolo 45 lui e 38 lei, entrambi di Valguarnera si erano conosciuti qualche anno fa e dalla loro relazione avevano deciso di mettere al mondo un figlio. “Durante tutto il periodo di gravidanza – evidenzia papà Rosario – la mia compagna è stata seguita periodicamente da un ginecologo di Palermo. Ogni 20 giorni ci recavamo nel capoluogo siciliano affinché la mia compagna venisse seguita e monitorata, ottemperando a tutti i protocolli necessari. Abbiamo eseguito il dna fetale, presso un centro di Roma, abbiamo eseguito la morfologica presso uno studio di Palermo, abbiamo fatto i vaccini, so solamente che ad ogni visita a cui si sottoponeva Lorenza il ginecologo e i vari studi professionali ci riferivano che tutto andava bene, che il battito era regolare, i parametri perfetti e che i bambino in grembo godeva di ottima salute.” Nel mese di marzo i due coniugi decidono di affidarsi per il parto all’Umberto 1^ di Enna, da quel momento vengono seguiti periodicamente dall’equipe medica di ginecologia, la quale confermava dopo ogni controllo che il feto stava bene. Il 2 maggio dopo una visita di controllo i medici decidono che il parto doveva avvenire il girno successivo, giorno 3, ma con taglio cesareo, visto che il bambino pesava intorno ai 4,2 kg. “Alle 11,20 di ieri – racconta papà Rosario – la mia compagna veniva portata al 2^ piano in chirurgia. Da quel momento non ho avuto più notizie fino alle 12,45, quando il primario stesso, mi avvisava che il bambino non ce l’aveva fatta. Ho chiesto delle spiegazioni in merito, sia al primario che all’equipe che ha assistito al parto e la risposta che mi è stata data è “non lo sappiamo neanche noi”. Chiedo adesso solamente giustizia, voglio sapere le cause della morte di mio figlio. Ho piena fiducia nella Magistratura, sono sicuro che farà piena luce, e se c’è stata negligenza, esigo che vengano puniti i colpevoli”.
Rino Caltagirone