L’Oasi Maria SS di Troina nell’occhio del ciclone, quattro indagati
Troina - 05/05/2022
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. E’ il terzo principio della dinamica, che si applica anche in campi diversi dalla fisica. E trova un conferma nelle recenti vicende dell’Oasi Maria SS seguite alla revoca del direttore generale. Che Volante non fosse la persona alla quale il presidente dell’Oasi Maria SS, Silvio Rotondo, pensava di nominare direttore generale dell’Irccs, lo si era capito subito. Ma alla fine ha dovuto nominarlo perché quella procedura complessa prevista dalla convezione decennale di fatto mette nelle mani dell’assessore regionale della salute la scelta della persona da nominare direttore generale dell’Irccs dell’Oasi Maria SS. Padre Ferlauto, quell’articolo della convenzione, non l’avrebbe mai e poi mai accettato. Oggi, quelle barriere erette da Ferlauto si sono abbassate diventando facilmente attraversabili anche dal più modesto politico. All’autonomia dalla politica Ferlauto ci teneva molto. Era un grande elettore della Dc, ma all’Oasi comandava lui e non faceva mettere piede a politici né di destra né di centro e né tanto meno di sinistra. All’azione di nomina del direttore generale la reazione non è stata immediata. E’ arrivata, dopo sette mesi dalla nomina con la revoca, perché – ha spiegato Rotondo – “era venuto meno il rapporto di fiducia” con Volante. Della revoca, Volante dà questa spiegazione: “da direttore generale ho individuato una serie di irregolarità”. Per una serie di nomine e assunzioni di personale, Volante è finito al centro di un esposto della Cgil alla commissione regionale antimafia e di interrogazioni parlamentari. Questa dinamica di azioni e reazioni produce diversi effetti. Ultimo, ma non il meno importante, è l’indagine avviata dalla procura europea sull’uso dei fondi europei che ne hanno fatto le quattro società dell’associazione Oasi Maria SS (Oasi Città Aperta, Oasi srl, Cristo Redentore srl e Agrima). Nel valutare queste vicende bisogna attenersi a regole di prudenza e aspettare i risultati delle indagini della procura europea, dell’assessorato regionale della salute e della commissione ispettiva del Vaticano. A suggerire cautela è la storia dell’Oasi. Non è la prima volta che l’Oasi Maria SS si trova nell’occhio del ciclone. L’è capitato in passato, quando c’era Ferlauto a guidarla, e n’è uscita indenne. Ed è quello che qui a Troina si augurano. Con i suoi 700 dipendenti e i 40 milioni di euro l’anno che riceve dalla Regione Siciliana in virtù della convenzione decennale, l’Oasi Maria SS ha una forte presa sull’economia di un piccolo comune di 8579 abitanti che vede la sua popolazione diminuire e invecchiare di anno in anno. Per Troina, l’Oasi Maria SS, come hanno rilevato Anton Jansen e Clifford Jansen, “è allo stesso una risorsa e un fonte di insicurezza per l’economia locale” (Sociological and economic change in the peasent society of Troina, Sicily”).
Silvano Privitera
Link news collegata:
Procura europea sull’Oasi di Troina: quattro indagati ipotesi truffa milionaria
Nota stampa IrccsOasi su inchiesta Procura Palermo
“Con riferimento a quanto riportato in alcuni articoli di stampa relativamente alle indagini sull’Oasi di Troina, in una nota il presidente dell’Irccs padre Silvio Rotondo afferma: “Esprimo piena fiducia ai magistrati della Procura di Palermo in merito alla inchiesta condotta su di me e su alcuni miei collaboratori. Siamo certi che riusciremo a dimostrare la nostra estraneità ai fatti contestati poiché abbiamo sempre operato con trasparenza e legalità nel nome e seguendo gli insegnamenti del nostro fondatore, padre Ferlauto.
Forniremo tutta la collaborazione necessaria e siamo pronti ad essere sentiti dagli inquirenti per dimostrare l’infondatezza delle accuse. Voglio rassicurare le nostre persone assistite e le loro famiglie – continua Don Rotondo – che l’Oasi continuerà a garantire regolarmente i propri servizi”.
In riferimento poi ad alcune affermazioni giornalistiche che parlano di ispezioni da parte del Vaticano sulla nostra Opera, Don Rotondo aggiunge: “tengo a precisare che da appena un giorno era stata avviata una due diligence, una “verifica accurata” e non ispettiva, intesa ad avere un approfondimento, una verifica, appunto, dello stato di “salute” della nostra Opera. Già da tempo il CdA aveva preso la decisione di avviare una due diligence, e avevo esposto al cardinale Parolin questa necessità e Sua Eminenza ci ha fatto il dono che ciò si potesse realizzare, offrendoci questo servizio, e di scegliere come responsabile di questo lavoro don Carmine Arice, persona qualificata e di rinomanza internazionale. Per rispetto dell’indagine in corso e fino alla conclusione della stessa, Don Carmine Arice ha concordato con me di sospendere la due diligence”.
Certi della custodia del Signore su questa Opera a Lui ci affidiamo”.