Valguarnera. Per l’ex sindaco Leanza rischio che soldi PNRR vengano spesi male ed auspica tavolo tecnico con regia della Prefettura.
Valguarnera - 06/05/2022
Valguarnera. In questa nostra dannata Sicilia non si vuole affatto cambiare metodo di lavoro e di pensiero, soprattutto in campo politico- amministrativo. Il flusso di denaro che sta arrivando dal piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto PNRR, è tantissimo, con il rischio che, senza una seria programmazione, sarà speso in maniera distorta. L’ex sindaco di Valguarnera Sebo Leanza ha da tempo un cruccio, che queste risorse che si attingono in maniera indiscriminata, senza appunto alcuna programmazione, possono essere spesi male e che gli attuali sindaci della Provincia desistono di sedersi attorno ad un tavolo per fare squadra. Ognuno cerca di guardare, come meglio crede, al proprio orticello. “Gli Enti Locali, mi riferisco alla nostra provincia –afferma Leanza in una lettera aperta- non sono stati capaci di effettuare uno studio sul territorio per privilegiare i bisogni reali della comunità e investire su questi. Sul Piano Provinciale, gli Enti Pubblici, non hanno saputo sedersi attorno ad un tavolo per elaborare un Patto che oltre ad individuare i punti di debolezza del nostro territorio coinvolgesse le organizzazioni sindacali, quelle imprenditoriali e gli ordini professionali. La strategia perseguita è stata quella della individualità per avere le mani libere ed evitare il controllo politico/istituzionale. Gli enormi flussi finanziari che provengono dai fondi europei consente a ciascun Ente di realizzare sul proprio territorio investimenti per milioni di euro. L’esperienza ci insegna che laddove i finanziamenti diventano cospicui vi è interesse di professionisti, appaltatori organizzazioni che operano in computa con dirigenti locali e regionali che pubblicizzano il prodotto e lo vendono ad amministratori sprovveduti a condizione che il professionista sia un fiduciario e quindi libero di progettare seguendo lo schema del massimo costo per il massimo guadagno. Alla fine sui nostri territori avremo opere non essenziali che hanno avuto un costo eccessivo e contribuiranno ad influenzare negativamente i bilanci degli enti locali che debbono garantirne la gestione.” Leanza nella sua lettera aperta, sottolinea come fosse necessario in questo momento un controllo serio e capillare da parte delle istituzioni, con la costituzione di un Tavolo tecnico in Prefettura. Tavolo che monitori i flussi finanziari e le relative opere finanziate; che esamini le procedure che usano gli enti pubblici per individuare i tecnici progettisti; che verifichi se gli organi regionali e no che emettono i decreti di finanziamento, svolgano una corretta istruzione della proposta progettuale in particolare sulle autorizzazioni previste dalla vigente normativa in materia igienico/sanitaria, ambientale, di destinazione d’uso dei siti e di vincoli archeologici e storici; che acquisisca i report relativi ai controlli effettuati alle ditte appaltatrici sulla sicurezza dei lavoratori, sul rispetto delle norme contrattuali e sui criteri di assunzione del personale.” Un altro settore che a mio parere si sta sottovalutando- conclude l’ex sindaco- è quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. I comuni della nostra provincia hanno investito per appaltare i servizi circa 28 milioni di Euro, comprendiamo che un settore sensibile laddove operano poche ditte specializzate costituisce un altro possibile spazio all’interno del quale, in assenza di controlli rigidi, si possa insinuare il malaffare. Non ho dati per sostenere che sul territorio provinciale si consumino reati collegati a questo fenomeni, così come molti non hanno contezza del sistema di controllo a garanzia della Trasparenza e Legalità ed è per questo che si ritiene porre all’attenzione degli organi preposti la necessità di prevenire eventuali disegni criminosi che potrebbero utilizzare la permeabilità delle pubbliche amministrazioni per attivare processi corruttivi a danno delle comunità amministrate”.
Rino Caltagirone