Grande attesa a Villarosa per la finale playoff

Grande attesa a Villarosa per la finale playoff di domani. Novanta minuti nei quali la squadra biancoceleste di mister Mario Folisi si batterà per aggiudicarsi l’accesso al campionato di Promozione. Non c’è storia: “Quella di domani è una partita storica in tutti i sensi, alla quale tutta Villarosa contribuirà -dicono i dirigenti del club- a creare una atmosfera indimenticabile”.

I ragazzi di mister Folisi, così come hanno fatto nell’arco dell’intero campionato, sono già pronti ad aggredire, a mordere, a non mollare la presa fino all’ultimo minuto, forti, anzi fortissimi della seconda posizione assoluta nella classifica del girone C di prima categoria e con il cuore già virtualmente proiettato verso una sperata vittoria. Insomma, senza timori e con il morale alto, la compagine biancoceleste scenderà sul campo di casa alle 16 di domani, sperando che non piova: il campo della squadra di casa è l’unico in provincia ancora in terra battuta. Dall’altra parte, però, c’è il Calcarelli di mister Totò Tedesco che sicuramente, dopo aver vinto la semifinale playoff con il Castellana, non farà nemmeno mezzo passo indietro e lotterà fino alla fine, tentando di portare a casa l’ambito traguardo. E il calcio, si sa, è sempre fonte di imprevedibili scenari. Non esistono partite semplici e quelle facili sulla carta diventano, sul campo, spesso le più complicate. “Stiamo completando la preparazione – dice Folisi- cercando di non trascurare neanche il minimo dettaglio perché questa è la settimana più importante di tutto il campionato. I ragazzi sono fortunatamente belli carichi e pronti dal punto di visto atletico e mentale. Domani ci giochiamo la finale e siamo super soddisfattissimi del percorso che abbiamo fatto anche perché abbiamo in programma anche la semifinale di Coppa Sicilia ancora da giocare. In campionato abbiamo incontrato squadre molto blasonate che hanno speso tantissimo a livello anche economico con giocatori importanti. Noi nel nostro piccolo, in perfetta economia, siamo arrivati in una posizione inimmaginabile senza mai fare il passo più lungo della gamba”.
Giacomo Lisacchi