Cittadinanza onoraria al Vescovo Muratore: l’opinione del già sindaco di Nicosia Piergiacomo La Via

Per meglio approfondire la questione della cittadinanza onoraria conferita al Vescovo uscente Muratore, abbiamo incontrato Piergiacomo La Via, sindaco di Nicosia dal 1993 al 2001 (qui in una foto durante il Suo mandato) ovvero negli anni in cui si ebbe l’avvicendamento tra il Vescovo Pio Vigo (recentemente scomparso) e il Vescovo Salvatore Pappalardo senza che venisse conferita al Vescovo uscente la cittadinanza onoraria di Nicosia.

Avvocato La Via, Lei è stato il Sindaco di Nicosia durante l’avvicendamento tra il Vescovo Pio Vigo e il Vescovo Salvatore Pappalardo. Oggi, che ci troviamo nel momento storico di un altro avvicendamento tra vescovi siamo dinnanzi ad un qualcosa che sta facendo molto discutere, ovvero la scelta di conferire al Vescovo Muratore la cittadinanza onoraria. La domanda quindi è duplice: perché Lei e la sua giunta (in cui era presente anche l’attuale Sindaco) non avete conferito la cittadinanza onoraria a Pio Vigo (che ha ricoperto poi dei ruoli molto importanti) e come valuta questa scelta dell’attuale Amministrazione?

Premetto che ho avuto ottimi rapporti personali con tutti i Vescovi da Lei citati.

Monsignor Muratore, ad esempio, è stato presente all’apertura del mio nuovo studio qualche anno fa, benedicendo i locali (ancorché – è risaputo – non sono un credente gli avevo chiesto la cortesia per rispetto dei miei collaboratori, dei miei clienti nonché delle tradizioni e lui si è reso disponibile).

Di Monsignor Pio Vigo (oggi venuto meno) ricordo il suo animo gentile e poetico nelle poche occasioni in cui l’ho incontrato in privato ed abbiamo scambiato qualche opinione.

Il Vescovo Pappalardo (poi Arcivescovo di Siracusa) è quello che ho conosciuto meglio e di più. L’abbiamo ricevuto con una cerimonia ufficiale quando si è insediato.

E’ stato lui, intorno al 2000, con apposito decreto, ad elevare a co-patrono di Nicosia l’allora Beato Felice, provvedimento questo utilissimo che abbiamo inoltrato alla “congregazione per le cause dei santi” presso il Vaticano, per il tramite di un esperto di diritto canonico (originario di Nicosia), l’avv. Romano, che incaricammo e che prestò gratuitamente la sua opera professionale per conto del Comune e della popolazione nicosiana in favore della Santificazione del Frate Cappuccino, avvenuta poi qualche anno dopo.

Con Monsignor Salvatore Pappalardo è nato un solido rapporto di stima e di amicizia, che dura nel tempo e del quale mi onoro.

Ma non c’è stato nulla che  mi abbia (o mi avrebbe) fatto pensare  ad una cittadinanza onoraria a qualcuno di loro. Ho visto sempre il Vescovo come una figura impegnata nell’attività spirituale e in quella sociale secondo i principi del Cristianesimo.

La cittadinanza onoraria è una cosa diversa. E’ un riconoscimento straordinario concesso a qualcuno proprio in virtù di un impegno straordinario in favore della città, volto ad alzarne il prestigio.

All’epoca, su mia proposta, il Consiglio Comunale conferì la cittadinanza onoraria alla dott.ssa Jolanda Scelfo ed al compianto prof. Giovanni De Francisco per essersi distinti brillantemente nei loro rispettivi campi (giornalista la prima e studioso il secondo) per la promozione e la valorizzazione del tetto ligneo di Nicosia.

   Entriamo, ora, nel merito della vicenda che si è discussa nel Consiglio Comunale di Nicosia dello scorso 11 maggio 2022. Sembra esserci una contraddizione stridente tra quello che dovrebbe essere il conferimento della cittadinanza onoraria (che sostanzialmente si esplica in opere e azioni) e la motivazione per la quale la si conferisce a Muratore, ovvero per i suoi “interventi”, “appelli” e “inviti”… in parole povere ci richiamiamo alla canzone di Mina “Parole, parole, parole”. Sembra quasi che abbiano fatto fatica a trovare un solo gesto meritorio con la conseguenza che se dovesse passare questo messaggio tecnicamente verrebbe conferita la cittadinanza onoraria a chiunque dirà “io amo Nicosia”. Peraltro tra i vari “interventi, appelli e inviti” si fa menzione dell’intervento in favore del Tribunale di Nicosia. Lei, come ben sappiamo, è promotore di una iniziativa per far riaprire il Tribunale a Nicosia che sembra stia giungendo a compimento. Secondo Lei la motivazione di questa cittadinanza onoraria “regge”? Nel caso specifico del Tribunale, è stata così incisiva l’azione del Vescovo tanto da meritarsi (anche grazie a questa cosa) la cittadinanza onoraria?

Non entro nel merito delle scelte di questa amministrazione comunale, non mi competono né spetta a me esprimere un giudizio sulla motivazione della delibera (che peraltro non conosco né intendo leggere).

D’altra parte, oggi, gli atti amministrativi non sono sottoposti a controlli di legittimità e non credo esista un regolamento che disciplini il conferimento delle cittadinanze onorarie.

Per quanto riguarda la difesa del nostro Tribunale, a Nicosia, come è noto, si sviluppò una battaglia di popolo, forte, incisiva e molto partecipata, probabilmente quanto quella per i sali potassici di Mandre della fine degli anni sessanta. Purtroppo entrambe battaglie perse. Ma, come disse qualcuno, le uniche battaglie perse sono quelle che non si fanno (e io sono perfettamente d’accordo).

Sulla Sua domanda specifica, ad onor del vero, non ricordo un intervento particolarmente incisivo del Vescovo del tempo.

Certamente, come tutte (e dico tutte) le componenti sociali, sulla “questione Tribunale” anche la Chiesa diede il suo importante e prezioso contributo in termini di partecipazione e sensibilizzazione. Penso alla protesta eclatante di un parroco che salì sul tetto della Cattedrale, alla presenza costante in tutte le iniziative e manifestazioni degli scout (associazione di ispirazione cattolica) o delle confraternite religiose, per fare degli esempi.

Non so se queste attività venivano concordate anche col Vescovo.

Sempre guardando la delibera, vediamo come l’unanimità dei consiglieri comunali presenti (erano assenti il consigliere Li Volsi e D’Alio) si è espressa a favore della proposta della cittadinanza onoraria sancendo praticamente la totale inesistenza di un’opposizione in Consiglio Comunale che anzi, basta leggere la posizione di qualche consigliere di minoranza, sembra aver iniziato una gara a chi darà il riconoscimento più grande a questo Vescovo. Lei che è stato ed è un Uomo Politico non vede un certo appiattimento nella dialettica?

Si forse ha ragione Lei.

Si va verso un appiattimento perché manca un progetto politico di chi governa e di conseguenza uno alternativo di chi è all’opposizione. Insomma si vive alla giornata, ecco.

C’è poi anche una caduta verticale della qualità della classe politica (ma questo è un argomento di carattere generale e non riguarda solo Nicosia).

 Sempre tornando su questa delibera, se proviamo a dare peso alle parole che sono scritte, sembra quasi che a qualcuno venga conferita la cittadinanza onoraria mentre a qualche altro venga tolta anche la cittadinanza semplice perché, nel momento in cui si parla di “tutta la popolazione” e del Consiglio Comunale che si è fatto interprete dei “sentimenti e la volontà della Cittadinanza di Nicosia”, vuol dire o che il Consiglio Comunale di Nicosia non sa “ben interpretare” oppure che tutte le voci dissenzienti a tale scelta non possono più godere di far parte di “tutta la popolazione”. Che cosa ne pensa? Questo Consiglio Comunale rappresenta  veramente la popolazione di Nicosia? O è stato un voto personale?

 L’amministrazione comunale ed il Consiglio sono stati votati dal popolo e, ripeto, le loro scelte restano sovrane.

Oltre che all’opinione pubblica, Il giudizio spetta all’elettorato.

Aspettiamo con pazienza quello della storia.

 A conclusione di questa piacevole chiacchierata, dato che nel precedente articolo abbiamo proposto al Sindaco Bonelli di “guardarsi un po’ in giro” per conferire delle cittadinanze onorarie che davvero sarebbero date con l’assenso, magari non di tutta, ma sicuramente della maggioranza dei Cittadini. Gliene vuole suggerire qualcuna Lei?

Assolutamente no.

Rimanendo in questa sorta “di gioco”: senza voler ovviamente “dettare l’agenda agli altri”, quale consiglio vuole dare al futuro Vescovo di Nicosia Mons. Giuseppe Schillaci per “meritarsi” la prossima cittadinanza onoraria? Insomma, che cosa si aspetta da questo futuro Vescovo rispetto a quello che c’è stato?

Spero di conoscerlo presto e magari di essere ricevuto.

Mi piacerebbe che spingesse per la valorizzazione e l’ulteriore potenziamento dei beni culturali della Chiesa (Museo Diocesano, Cattedrale, Basilica di Santa Maria in primis), grande risorsa per Nicosia e per il suo comprensorio. Una maggiore attenzione pure al nostro San Felice ed al Tetto Ligneo.

Comunque, non candiderei neppure lui ad una cittadinanza onoraria.

Alain Calò