Cerami: al via i progetti utili alla collettività per i percettori del reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza è stata certamente una delle pagine peggiori della nostra Storia, un provvedimento che ha totalmente svilito il lavoro e facendo dell’Italia il moderno stato del Sussidistan. Una manovra che, a detta di certi esponenti pentastellati, avrebbe dovuto “abolire la povertà” ma che, anche e soprattutto a causa del fallimento della collocazione lavorativa dei soggetti percettori di questi soldi, ha da un lato creato maggiore povertà (immettere indiscriminatamente denaro è causa di inflazione) e per di più ha creato una classe di cittadini legata ormai col cordone ombelicale al divano. Ma, fortunatamente, qualcosa inizia a muoversi per far “smuovere” queste persone e quindi iniziare a vedere l’utilità dello stesso reddito di cittadinanza: sono infatti partiti in vari Comuni, e Cerami è tra i primissimi in provincia, progetti che porteranno i percettori del reddito di cittadinanza a dover mettere a disposizione della collettività un numero minimo di otto ore settimanali (massimo sedici, sperando che a breve decada questo tetto massimo). Questi progetti, che prendono il nome di PUC, servono a non lasciare i percettori di reddito di cittadinanza a far nulla ma a prestare la propria attività verso la collettività che con il proprio lavoro finanzia lo stesso reddito. Nello specifico, Cerami, attraverso la collaborazione con il Distretto Socio Sanitario D23, ha avviato due progetti che coinvolgono 4 unità: il primo sul verde pubblico e quindi il decoro urbano, il secondo sul supporto e riordino degli archivi Comunali. Viva soddisfazione da parte dell’Amministrazione con il Sindaco Chiovetta e l’Assessore al ramo Schillaci che con questi progetti finalmente i ceramesi percettori del reddito di cittadinanza vedranno una “nuova vita”. Progetto anche di inclusione e di “anticamera” al lavoro perché ogni esperienza è sempre utile e diventa un bagaglio per il futuro.
“E’ stato un lavoro complesso quello condotto dall’amministrazione Chiovetta e finalizzato a dare attuazione a quanto previsto dalla norma – afferma l’assessore ai servizi sociali Michele Schillaci – che ci ha portato finalmente a poter avviare un’importante occasione di crescita e inclusione per i beneficiari e per la comunità di Cerami. E’ doveroso che chi beneficia di una misura come il reddito di cittadinanza debba restituire qualcosa alla comunità, mettendo a disposizione la propria forza lavoro in attesa di reperire un’occupazione idonea. Il reddito di cittadinanza non deve essere ridotto a una mera forma di sostegno o di assistenzialismo piuttosto va modulato come strumento utile a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro”.
Alain Calò