Enna. I Massari di Papardura restaurano il Santuario

Enna. I Massari di Papardura restaurano il Santuario
di Massimo Greco

Sentiamo spesso parlare di “sussidiarietà orizzontale” ma non tutti sanno cosa sia e in quali termini questo strumento possa essere utilizzato. Un brillante esempio ci viene offerto dai Deputati Massari che ne hanno fatto uso attraverso le implicazioni di sistema derivanti dal riconoscimento della “profonda socialità” che connota la comunità dei “Massari di Papardura” e della loro possibilità di realizzare azioni positive e responsabili. Fin da tempi molto risalenti, del resto, le relazioni di solidarietà sono state all’origine di una fitta rete di libera e autonoma mutualità che, ricollegandosi a diverse anime culturali della nostra tradizione, ha inciso profondamente sullo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro territorio. I Deputati Massari, consapevoli di ciò ed attingendo a contribuzione propria, hanno deciso di partecipare al bando del PNRR, aperto anche ai privati, che finanzia il restauro del patrimonio architettonico e rurale siciliano. L’idea dei Deputati Massari è quella di restaurare il Calvario del Santuario di Papardura, mirando alla riqualificazione e alla valorizzazione del sito affinché lo stesso possa essere fruito in sicurezza dai numerosi pellegrini e visitatori. Valorizzando l’originaria socialità dell’uomo e facendo buon uso del citato principio di sussidiarietà orizzontale, i Deputati Massari di Papardura hanno, quindi, voluto superare l’idea per cui solo l’azione del sistema pubblico è intrinsecamente idonea allo svolgimento di attività di interesse generale e si è riconosciuto che tali attività ben possono, invece, essere perseguite anche da una “autonoma iniziativa dei cittadini” che, in linea di continuità con quelle espressioni della società solidale, risulta ancora oggi fortemente radicata anche nel tessuto comunitario della città ennese.