Nicosia. Appello al Sindaco Bonelli: sia conferita la cittadinanza onoraria alla Preside Anna Maria Ruta

Qualche mese fa in questo spazio online abbiamo riflettuto sull’opportunità della scelta, da parte del Sindaco di Nicosia e poi del consiglio Comunale, di conferire la cittadinanza onoraria all’uscente Vescovo Muratore, sollevando non pochi dubbi sull’effettivo merito di questa scelta. Si è acceso un ampio dibattito in cui, ancora (sarà che siamo lenti di comprendonio), non è emerso un vero e proprio merito per cui conferire questa onorificenza, se non al più qualche gesto che tutti si aspettano dalla Chiesa, chiaro sintomo di un andazzo ormai tutto italiano di far passare per straordinario l’ordinario. O al più, se proprio non eravamo convinti, si argomentava da parte di qualcuno la bontà di tale scelta con un qualcosa che forse è più offensivo per chi riceveva l’onorificenza: lo hanno fatto gli altri, lo facciamo anche noi. La logica impone di obiettare ad un ragionamento del genere che non vi è un chiaro merito se non una moda (che qualcuno vuol far passare come “prassi” non conoscendo, a questo punto, il significato del termine) che ha recentemente investito qualche altra realtà. Ma le mode passano e il nostro invito infatti era di fare un’attenta riflessione, anzi, richiamandoci al termine a volte abusato in questi ultimi tempi in campo ecclesiale, discernimento, togliendo ogni pulsazione dell’addio e in un secondo momento, se emerge chiaramente un merito conferire la cittadinanza onoraria. Il risultato è stato che noi siamo stati definiti “gruppuscolo” e minoranza e quindi (viva la democrazia!) non degni di parola, ma nei fatti il vero “gruppuscolo” si è visto nei giorni successivi. Basta infatti googleggiare un po’ e si troverà lo streaming della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria, quindi un qualcosa che dovrebbe essere sentito dalla comunità tutta, in cui si vede forse meno dell’1% della popolazione totale nicosiana presente. Vabbè, ma noi, a differenza di altri, non stiamo a pensare ai numeri ma alla qualità e richiamandoci a quel video e sentendo certi interventi se prima avevamo 10 riserve, adesso ne abbiamo 100. E stiamo vedendo in questi giorni che anche gli ultrà, effettivamente pochi e che su Facebook sembravano svolgere la funzione dei cartelli che si illuminano con la scritta “Applausi” nei teatri, si sono raffreddati magari in cerca del nuovo nido su cui appollaiarsi. Ma vabbè, ormai il gioco è fatto. C’è, comunque, un appello che si vuole fare al sindaco Bonelli, fautore della proposta della cittadinanza onoraria. È stato dato uno spettacolo non certo molto bello con una cittadinanza onoraria che ha diviso l’opinione pubblica, perché adesso non si ascolta l’opinione pubblica e si conferisce una vera cittadinanza onoraria a chi veramente lo merita? Ed è oggettivo il merito di una persona, allorquando dopo diversi anni lontana da Nicosia ancora oggi si parla bene di questa e si ricorda quante cose belle ha fatto per il paese. Stiamo parlando della preside Anna Maria Ruta. Subito dopo la nostra richiesta di esporre nomi veramente meritevoli di questa onorificenza, il nome della Preside Ruta è emerso e ancora oggi vi sono anche autorevoli persone del mondo della cultura e senza alcun interesse politico che vedono di buon occhio e quindi si augurano che venga conferita la cittadinanza onoraria alla Preside. L’opera di questa Preside è stata quella di rilanciare il locale liceo classico e proiettarlo nella modernità, rendendolo fucina di arte e cultura a 360° con collaborazione (e anche ricadute) sul territorio. Il Liceo classico di quel periodo era un faro e una perla per tutto il territorio non solo nicosiano. Accanto alla funzione formativa di altissimo livello, in quel liceo si dava forza ad allenare competenze trasversali, rendendo gli studenti di allora dei cittadini ancora più consapevoli e ancora più attivi. E ancora oggi quello spirito ha i suoi echi non solo in questo liceo classico, che dovrebbe ritornare a quei tempi, ma anche in tutta Nicosia. Senza alcuna retorica: la rinascita culturale che si è vissuta a Nicosia negli anni ’90 ha avuto certamente come colonna portante anche quel Liceo Classico. La primavera Nicosiana è anche merito di quel Liceo Classico. E se ciò non basta per la cittadinanza onoraria (ma forse abbiamo già surclassato le motivazioni della precedente), abbiamo anche opere concrete che costituiscono un unicum del territorio e a cui molti studenti anche universitari hanno fatto affidamento per le loro tesi di laurea: tra tutti parliamo dell’opera “Tre tesori da salvare”, in cui, tra questi tesori troviamo uno dei primi completi report, con un linguaggio fruibile per tutti e corredato da fotografie, del soffitto ligneo dipinto della Cattedrale di Nicosia.
Questo è forse il merito della Preside Ruta: una preside arrivata dalla città che ha fatto sentire orgogliosi i Nicosiani della propria terra. Che li ha resi cittadini attivi e sensibili alla vita culturale e cittadina. Che ha modernizzato una visione della formazione ancora ancorata a mero nozionismo. Che ha formato studenti oggi affermati nella vita sociale nicosiana e non solo. Che ha lasciato un’impronta nei docenti e in tutte le persone che l’hanno conosciuta e hanno avuto modo di collaborare con lei. E questa impronta ha formato indirettamente tante altre persone che sono cresciute in quel liceo classico anche dopo anni che la Preside ha lasciato Nicosia. Se Nicosia è ancora viva e attiva sul piano culturale è anche grazie a quella fattività promossa dalla Preside Ruta.
Signor Sindaco, non si può non riconoscere questo immenso merito alla Preside Ruta. Al più presto le si conferisca la cittadinanza onoraria, perché Nicosia merita dei veri cittadini onorari il cui merito non è riconosciuto da una fazione più o meno grande ma dall’intera collettività. La cittadinanza onoraria alla Preside Ruta rappresenterebbe un orgoglio per tutta la comunità ed un gesto di gratitudine per questa immensa opera di rilancio socio-culturale del nostro territorio, un esempio a cui tutti dobbiamo guardare soprattutto oggi in un periodo di così grande incertezza e crisi.
Alain Calò