Calascibetta. Festa del patrono San Pietro: polemiche sul mancato accordo economico tra le bande musicali cittadine e il Comune

Calascibetta. Tornano i festeggiamenti del patrono di Calascibetta, San Pietro, in programma lunedì prossimo e in presenza del vescovo di Ragusa, Giuseppe La Placa, che presiederà, su invito dell’arciprete Giuseppe Di Rocco, la celebrazione eucaristica di lunedì (ore 19:00). Una festa accompagnata da qualche polemica, sia per il mancato accordo economico tra il Comune e le due Associazioni bandistiche xibetane, “Antonino Giunta” e “Moysa”, sia per l’uscita in processione dell’antica “vara”, pesante oltre 800 chili, dove verrà collocata la statua di San Pietro. Nel 2019, prima dello stop causa pandemia, i portatori e i confrati sudarono “sette camice” per percorrere le principali strade del paese portando a spalla la robusta vara: qualche portatore si ritirò a metà percorso, gli altri furono dissetati dalla Protezione civile. Quest’anno, dopo diverse riunioni, si è deciso che la statua di San Pietro dovrebbe essere posizionata, nuovamente, sulla maestosa vara. Il condizionale però è d’obbligo, perché non solo occorreranno almeno 100 persone, tra portatori e confrati, inoltre coloro che hanno deciso di portare il santo, lunedì mattina, dovranno sottoporsi al tampone. Così, se dovesse venire meno il numero dei portatori, uscirà il simulacro senza il fercolo, come avveniva molti anni addietro. Quest’anno, inoltre, il suono della banda che accompagnerà il santo non sarà quello dei musicisti locali, ossia della “Moysa” o dell’Associazione “Antonino Giunta”, bensì quello di una banda di Aci Bonaccorsi. Di Adrano invece i musicisti che hanno suonato, a fine luglio, per la festa di San Giuseppe, patrono del borgo di Cacchiamo. L’amministrazione comunale, per problemi economici, aveva messo a disposizione per la banda cittadina che si sarebbe esibita, chiedendo la presenza di 35 elementi, 4 mila euro: 1400 euro per il patrono di Cacchiamo e 2600 euro per quello di Calascibetta, quest’ultima festa avrebbe impegnato la banda per tre giorni. Entrambe le bande però hanno ritenuto di non accettare l’offerta a ribasso, perché dovendo pagare Iva e Siae il guadagno era irrisorio, inoltre perché la professionalità dei musicisti non va sminuita. Così, dopo infinite telefonate, l’assessore alla Cultura, Maria Rita Speciale, neo-mamma da pochi giorni (ha dato alla luce la piccola Azzurra), è riuscita a contattare due bande della provincia di Catania, quella che ha già suonato a Cacchiamo e l’altra che si esibirà a Calascibetta, per l’intera giornata di lunedì, in onore del patrono San Pietro.
Francesco Librizzi