Aidone. Protocollata la mozione di sfiducia al sindaco Sebastiano Chiarenza

Aidone. Protocollata la mozione di sfiducia al sindaco di Aidone Sebastiano Chiarenza, preannunciata, qualche settimana fa, con manifesto pubblico. “Una mancanza, già di per sè, testimonianza di irriverenza e malgusto” – afferma il sindaco Chiarenza- che si è visto affisso il manifesto nel giorno della festa del Patrono. I consiglieri firmatari: Mendola, Gangi, Testa, Lombardo (Per Aidone) e Rizzo, Randazzo, Minincleri, Pittà (ex alleati). “Fin dall’insediamento del sindaco – affermano i firmatari – sono emerse pesanti difficoltà nell’esercizio della prerogativa di indirizzo e di controllo politico/amministrativo dell’ente, che, costituendo i criteri guida dell’azione politica e della gestione del Comune, vincolano sindaco, assessori, presidente, dirigenti e responsabili di servizi”. Tra i punti oggetto della mozione: mancanza di confronto e trasparenza nelle scelte fondamentali dell’ente. La non realizzazione del programma della campagna elettorale, con scelte in contrasto con lo stesso contenuto del programma della campagna elettorale, venendo meno agli accordi con le altre forze politiche e polverizzando di fatto la compagine politica che lo sosteneva e ne ha permesso l’elezione. La non produzione di alcuna relazione politico/amministrativa. Atti assunti dalla giunta e dal Sindaco senza visione lungimirante e sostenibile nella gestione dell’apparato comunale con smantellamento e depauperamento della macchina amministrativa. Attuazione di scelte drastiche in materia di bilancio ma l’azione del Sindaco risulterebbe scadente e in incredibile ritardo nell’attuazione non avendo ancora presentato: i bilanci di previsione per i trienni 2019/2021, 2021/2023, 2022/2024. I rendiconti di gestione 2019, 2020 e 2021. Una ipotesi di bilancio stabilmente equilibrato. Pronta la replica di Chiarenza che sul ruolo svalutato dei consiglieri, lamentato dall’opposizione, ribatte che la colpa non è del Sindaco ma dell’operato degli stessi consiglieri di opposizione che senza ragioni, se non l’odio nei suoi confronti, né motivazioni tecniche, con assoluta irresponsabilità, hanno ripetutamente danneggiato la comunità aidonese intera con la bocciatura di alcuni atti importanti quali: la convenzione con Valguarnera e Barrafranca privando il comune di € 1.500.000,00; le variazioni di bilancio in entrata per altri € 1.359.000,00 per la ristrutturazione di San Domenico e per le attività produttive; il Pef 2022 dei rifiuti che avrebbe portato ad una riduzione di € 29.000,00 rispetto al Pef 2021, senza giustificazioni né ragioni tecniche. Sulla mancanza di comunicazione con i cittadini e conseguente perdita di gradimento, Chiarenza sottolinea di avere contatti quotidiani e continui con la cittadinanza sia nella sede comunale, in presenza tutti i giorni, sia personalmente nella sua quotidianità sociale e professionale. Difende la sua dignità politica e personale, rivolgendosi in particolar modo ai consiglieri passati all’opposizione: Randazzo, Rizzo e Pittà. Secondo il Primo cittadino questi ex alleati, in momenti diversi ed a vario titolo, non per impegno sociale ed amministrativo, sono diventati i suoi “più feroci” oppositori per non averli accontentati nelle loro bramosie e richieste personali. “Ecco se avessi fatto questo ed altro sarebbero “lealmente” rimasti all’interno della coalizione e mi sarei garantita la maggioranza ma sicuramente avrei perso la mia dignità. Per cui questa “armata brancaleone” può tranquillamente, se lo ritiene opportuno, apporre una indegna firma sulla mozione di sfiducia ben sapendo che ne hanno possibilità solo per mera addizione numerica e non certo per titolarità né sociale e men che meno morale!”
Angela Rita Palermo