Valguarnera: diminuita dello 0,1% l’addizionale Irperf ma solo per i percettori dei redditi più bassi

Valguarnera. La montagna alla fine ha partorito il classico topolino. La tanto auspicata e reclamizzata rimodulazione del pacchetto complessivo delle addizionali irpef è rimasta un pio desiderio. Hanno avuto disco verde solo i percettori di redditi più bassi, quelli che vanno da 0 a 15 mila euro ai quali verrà applicata una aliquota dello 0,7%. Uno 0,1% in meno rispetto all’aliquota unica vigente. Tutti gli altri pagheranno l’aliquota in vigore, quella massima dello 0,8%. Quindi nessuna esenzione per i redditi ancora più bassi, così come era stato previsto dal Consiglio comunale in precedenza. Secondo alcuni esperti, il risparmio per la fascia sino a 15 mila sarà all’incirca di 15 euro complessive, due pizze si e no. Ciononostante, l’intero pacchetto fosse stato votato mesi addietro dalla maggioranza consiliare e che prevedeva di scaglionare tutti i redditi per fasce progressive. Ma al momento decisivo del voto finale si è registrato un passo indietro. Dicono che i freni attivati dagli uffici preposti e dal collegio dei revisori hanno avuto efficacia. Il rischio per il consiglio comunale se fosse passato tutto il pacchetto era che il Comune avrebbe avuto minori introiti, che sarebbero stati sostituiti aumentando i costi sui servizi, in particolare quelli scolastici, e a quel punto non si è voluto rischiare. Filippa D’Angelo che ha ideato la proposta dichiara: “Un iter lungo quello dell’adeguamento delle aliquote IRPEF ma, alla fine, si è avuta la votazione favorevole in aula per lo scaglione di reddito da 0 a 15 mila euro, con l’applicazione dell’aliquota dello 0,7%. “Ringrazio il responsabile del SEF e il Collegio dei revisori per il parere favorevole alla mia proposta, che ho dovuto difendere con determinazione e consapevolezza, non sarà un risparmio importante, ma quello che si è inaugurato è un segnale a tutte quelle famiglie che oggi stanno subendo l’inflazione. Le risorse utilizzate saranno quelle accantonate dal fondone Covid, che sono pari a 30.250, 00 euro. Assieme al presidente Scozzarella e ai colleghi Biuso, Bonanno, Bruno, Greco e Telaro, che ringrazio per aver sostenuto la proposta, abbiamo aperto una nuova pagina a favore di tutti i cittadini auspicando di potere intervenire, successivamente, con l’esenzione IRPEF per le fasce più deboli.” Ma chi non è d’accordo completamente è Giuseppe Speranza che proponeva di scaglionare tutte le fasce in base al reddito esonerando quelle più basse: “Il Consiglio Comunale –afferma- ha inizialmente votato l’intero pacchetto che ha ottenuto i pareri negativi del Sef e dei revisori. La copertura finanziaria per sostenerla era da ricercare tra le spese voluttuarie e la riduzione dell’ indennità di risultato dei funzionari. Altre somme erano disponibili, evitando l’aumento del compenso dei revisori (passato da 30mila a 60 mila+ 1 € di rimborso chilometrico) recentemente votato da tutti col parere contrario mio e l’astensione della Greco. Successivamente la consigliera D’Angelo ha protocollato la proposta dei 15 mila euro che ha ottenuto il parere positivo solo se vincolata all’utilizzo del fondone covid (33000€) che tramite decreto, a maggio sarebbe potuta servire per ridurre il costo dell’energia elettrica per alcuni nuclei familiari a basso reddito non percettori di altre misure di sostentamento. Quindi- a mio parere a concluso- la proposta non ha ridotto la spesa ma ha sottratto risorse alle tasche più deboli che con l’aiuto “fondone covid” avrebbero certamente ottenuto di più.”
Rino Caltagirone