Non male i risultati delle elezioni nazionali e regionali in provincia di Enna con alcuni punti da chiarire

Non sono andate niente male le elezioni politiche e regionali 2022 per il territorio dell’ennese. Soprattutto in quelle nazionali dove non è facile, per un territorio invia di spopolamento, far eleggere deputati con la riduzione da 600 a 400 del numero dei seggi alla camera dei deputati del parlamento nazionale e con un sistema elettorale a liste bloccate che non consente all’elettore di votare il candidato che più gli piace. Con questo sistema elettorale, il rosatellum, i candidati non sono eletti, ma nominati dalle segreterie dei partiti di appartenenza. Non è un giudizio morale, è la constatazione di un dato di fatto. Due sono le candidate di Enna ad essere state elette alla Camera dei deputatati: Stefania Marino del Pd e Eliana Longi di FdI. Il Pd ennese, forte del suo peso contrattuale in Sicilia, ha ottenuto per Marino il primo posto nella lista che correva nel collegio plurinominale 1 Barcellona Pozzo di Gotto della Sicilia orientale, che comprende i 20 comuni dell’ennese e un numero cospicuo di comuni del messinese ricadenti sui Nebrodi. Alla lista del Pd è scattato un seggio, che automaticamente è stato assegnato alla candidata che si è trovata al primo posto nella lista. Se ci fosse stato il voto di preferenza, Marino avrebbe dovuto faticare molto per ottenere i voti degli elettori di Floresta, ad esempio. Eliana Longi è di Enna, ma è stata candidata dal FdI nel collegio plurinominale 3 Ragusa della Sicilia orientale, che non comprende nemmeno uno dei 20 comuni dell’ennese. Considerato che Longi vive e lavora ad Enna, sembra una stranezza averla candidata in questo collegio di Ragusa e non in quello più pertinente di Barcellona Pozzo di Gotto. Una stranezza che può essere chiarita da lei stessa o dal suo partito. Rappresenta il territorio dell’ennese o quello del ragusano e di parte del catanese? Anche a questa domanda possono dare una risposta solo lei e il suo partito. Ad ogni buon conto, facciamo a Marino e Longi i nostri più cordiali auguri per l’avvenuta elezione alla camera dei deputati e deputate del parlamento italiano. Alle elezioni regionali, nel collegio di Enna, 38 candidati distribuiti in 19 liste si contendevano due seggi all’Assemblea regionale siciliana (Ars). A spuntarla sono stati in due: Fabio Venezia del Pd e Luisa Lantieri di FI. Anche a Venezia e Lantieri facciamo i nostri più cordiali auguri. Lantieri è una politica di lungo corso, deputata regionale da più legislature, che sa come farsi rieleggere. Per Venezia è stata una conferma dei pronostici della vigilia, che lo davano per vincente. Quei pronostici erano fondati su dati di fatto: Venezia aveva superato le primarie del Pd per la scelta del candidato all’Ars, ha battuto palmo a palmo l’intera provincia di Enna e poteva contare sulla popolarità acquisita grazie alla sua esperienza di sindaco del comune di Troina dal 2013 ad oggi molto apprezzata dagli elettori del suo comune e dagli elettori degli altri 19 comuni dell’ennese. Non ce l’hanno fatta invece Francesco Colianni dei Popolari e Autonomisti, che pure era considerato un candidato forte, e Elena Pagana, che si è candidata nella lista di FdI per la riconferma, essendo stata eletta nel 2017 nelle liste del M5S. Questa volta, Pagana non è stata trainata dall’avanzata del partito della Meloni. Per lei non si è ripetuto l’effetto MS5 sulla cresta dell’onda nel 2017. A vedere i risultati, gli elettori non hanno apprezzato il salto della quaglia che Pagana ha fatto passando dal M5S, partito che si dichiara progressista ma ancora ha difficoltà a dichiararsi di sinistra, a FdI, partito che si dichiara conservatore e di destra. Salto della quaglia che non è stato spiegato. Eppure Pagana, che è di Troina, avrebbe dovuto sapere che, nella storia elettorale del suo paese, che è un paese di sinistra, a chi ha cambiato partito è sempre andata male! La stragrande maggioranza dei troinesi pensa che non sia una cosa buona cambiare partito, senza per di più darne una spiegazione plausibile. Allo stesso lo modo l’hanno pensato anche moltissimi elettori degli altri 19 comuni dell’ennese.
Silvano Privitera