Sanità Sicilia, appalti truccati per 700 mln. Tra gli arrestati Vanchieri dell’Asp Enna: “Il mio culo e il tuo hanno un valore”, il “cammello”: stecca da 50 mila euro

“Gliela prepariamo noi appena arriva il cammello con tante gobbe. Prima loro sono pronti e prima noi corrispondiamo”. E ancora. “Beneficenza a nuddu (a nessuno, ndr). Il mio culo e il tuo hanno un valore”. La sanità è un affare d’oro, e in Sicilia ancora di più. Lo sa bene il funzionario dell’Asp di Enna, Giovanni Vancheri (nella foto), mentre dialoga con il collega Salvatore Manganaro sulla gara d’appalto quadriennale del servizio “Assistenza Domiciliare Respiratoria” per la Sicilia Orientale. Secondo la Procura di Palermo e la Guardia di finanza, il ‘c a m m e l l o’ a cui si riferisce Vancheri, finito in carcere, sarebbe la stecca da 50 mila euro che Giuseppe Bonanno e Cristian Catalano, referenti di Althea Spa e finiti ai domiciliari, avrebbero promesso al funzionario per ottenere il servizio. È solo uno dei 6 appalti, dal valore complessivo di 700 milioni di euro, che sarebbero stati pilotati e che hanno fatto scattare ieri dieci misure cautelari (un arresto in carcere, 5 ai domiciliari e 4 obblighi di dimora) con l’accusa a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente, riciclaggio e false fatture. L’inchiesta nasce dagli sviluppi dell’operazione “Sorella Sanità”, che nel 2020 ha coinvolto 13 persone, di cui 7 già condannate in primo grado in abbreviato, tra cui Fabio Damiani (6 anni e 6 mesi) e il collega Manganaro (4 anni e 4 mesi) in servizio alla Cetrale unica di committenza degli appalti regionali siciliani.
Dai racconti di Damiani e Manganaro e analizzando appunti, agende e smartphone dei due funzionari, le Fiamme gialle sono riuscite a scovare le altre gare. Come l’appalto da 12,4 milioni di euro del “sistema informativo ASP Palermo”, in cui Damiani e Manganaro avrebbero ottenuto assunzini di personale e una somma di circa 700 mila euro da Luigi Giannazzo (obbligo di dimora), procuratore ad negotia di Dedalus Italia Spa. Oppure la gara da 66,4 milioni di euro per il “servizio di ossigenoterapia domiciliare” nella Sicilia Occidentale, in cui Damiani-Manganaro avrebbero ricevuto da Alberto Vay e Claudio Petronio, dirigenti di Vivisol Srl con l’obbligo di dimora, circa 7 mila euro. Ci sono anche le pressioni del carabiniere dei Nas di Palermo, Loreto Li Pomi (ai domiciliari) e Massimiliano D’Aleo (obbligo di dimora), rappresentante della Gen.E.Ray Srl, che avrebbero fatto a Damiani per indirizzare il servizio da 17 milioni sulla gestione di apparecchiature elettromedicali nei presidi Asp di Palermo”.
SAUL CAIA per Il Fatto Quotidiano

Link news precedente di riferimento:
GdF Palermo “Sorella Sanità 2”. Coinvolto funzionario Asp Enna, 10 misure cautelari, sequestrati oltre 700 mila euro. Presunta corruzione, turbativa e riciclaggio


Nel frattempo alla Cisl per Gianluca Vancheri hanno avviato la procedura per la sospensione dall’incarico di segretario territoriale della Funzione pubblica per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna che poi lo porterà all’espulsione dall’organizzazione sindacale. Anche l’Asp di Enna per lui delibererà nei prossimi giorni la sospensione dal lavoro e la relativa riduzione dei compensi economici.