Michelangelo Trebastoni di Piazza Armerina Direttore ispettorato lavoro Siracusa arrestato per corruzione
Enna-Cronaca - 05/12/2022
Il direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Siracusa, Michelangelo Trebastoni, 60 anni di Piazza Armerina, è stato posto ai domiciliari con l’accusa di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio.
L’altra misura cautelare, culminata anch’essa con i domiciliari, è stata eseguita nei confronti di Alberto Antonio Lupo, 54 anni, originario di Gela, che, secondo le Fiamme gialle, è vicino al direttore, e si sarebbe ritagliato il ruolo di intermediario tra l’Ispettorato e le aziende.
La Guardia di Finanza ha eseguito le ordinanze del gip. Notificati anche tre provvedimenti interdittivi della durata di un anno nei confronti di due imprenditori nel settore della vigilanza privata (divieti di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese) di 56 e 58 anni entrambi di Siracusa, e del consulente del lavoro di 47 anni di Siracusa (divieto di esercitare la professione) che avrebbero assicurato l’assunzione del personale segnalato dal dirigente dell’Ispettorato.
I militari delle Fiamme Gialle della Compagnia di Noto avrebbero scoperto episodi di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa i quali “in cambio di utilità di varia natura, avrebbero condizionato la pianificazione o l’esito delle attività ispettive in favore di diversi soggetti economici”. (ANSA).
Trebastoni è un volto noto a Siracusa e non solo per il suo ruolo all’Ispettorato del lavoro: è anche un giornalista, iscritto nell’elenco dei pubblicisti dell’Albo dei giornalisti di Sicilia ed è anche direttore del giornale online reportsicilia.com, che si autodefinisce “testata giornalistica di controinformazione” registrata al Tribunale di Enna.
Presumibilmente mercoledì, i 2 indagati si presenteranno al palazzo di giustizia di Siracusa, al secondo piano, per sottoporsi agli interrogatori di garanzia del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, lo stesso che ha firmato i provvedimenti cautelari.
Nell’inchiesta sono emersi episodi di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio da parte di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato territoriale del lavoro, i quali, in cambio di favori, avrebbero condizionato la pianificazione e l’esito delle attività ispettive in favore di diversi soggetti economici.
Sono state le intercettazioni telefoniche a consolidare il castello accusatorio eretto dai magistrati siracusani che hanno aperto il fascicolo di inchiesta in relazione ad una discrasia attorno ad una ispezione sull’istituto di vigilanza privata. L’Inps avrebbe accertato violazioni che si sarebbero tradotte in sanzioni pari ad 80 mila euro mentre i funzionari dell’Ispettorato del lavoro, su disposizione del loro direttore, “omettevano di contestare i rilievi emersi, ricevendo in cambio, da parte del rappresentante legale della società oggetto dell’ispezione con la compiacenza del proprio consulente del lavoro, l’assunzione di un soggetto segnalato dallo stesso direttore dell’ITL” spiegano dalle Fiamme gialle di Siracusa.