Valguarnera. Inaugurato in pompa magna il nuovo plesso della Media Pavone. Ma gli interrogativi non mancano

Valguarnera. Inaugurato in pompa magna il nuovo plesso della scuola Media “A. Pavone”, alla presenza di autorità civili, militari, religiose e di tutta la comunità scolastica.

A fare da sfondo sotto la scalinata una marea di alunni che attendevano trepidanti di entrare nelle aule nuove di zecca. A dare il benvenuto la sindaca Francesca Draià con accanto la dirigente scolastica Grazia Lo Presti.

La Kermesse ha avuto inizio con l’intonazione dell’inno di Mameli, la benedizione impartita dal parroco della Chiesa Madre Francesco Rizzo e il taglio del nastro. La sindaca nel suo discorso introduttivo, ringraziando tutte le autorità intervenute, ha detto ai ragazzi di consegnare loro una scuola nuova di zecca dotata di ogni confort. “Stamane –ha detto- è un giorno storico per tutti voi e la comunità. Siate gelosi custodi della vostra nuova casa e continuate con profitto il vostro percorso di apprendimento. Non ha mancato di sottolineare inoltre, il ruolo chiave della Scuola che non è solo pura didattica, ma principalmente connubio di relazioni sociali, di condivisioni di regole, di accompagnamento e crescita di individui. “La vecchia struttura – ha sottolineato – ha dovuto chiudere battente nel maggio del 2018 per criticità strutturali, ci sono voluti 4 anni per averne una nuova degna di tal nome, ma alla fine seppur con tante difficoltà ce l’abbiamo fatta”.

Il Comune, a seguito di richiesta di finanziamento, ha ottenuto 4 milioni di euro circa che hanno consentito adesso la nascita del nuovo plesso che conta di una ventina di aule che ospiterà classi e laboratori, gli uffici di presidenza e segreteria nonché la palestra ed aula magna ancora da arredare. Tuttavia le polemiche sulla chiusura, sulla demolizione e costruzione di un nuovo edificio non sono mai mancate. Fu infatti un fulmine a ciel sereno quando sul finire dell’anno scolastico del 2018 a seguito di una perizia si decise senza tentennamento alcuno di chiudere quell’edificio e dislocare gli alunni negli altri plessi del Comune.




Una decisione che destò parecchie critiche, ritenuta da tanti molto frettolosa, senza, si disse, una relazione esaustiva di organi competenti che giustificasse simile decisione. Tanto che le polemiche ed i rilievi da parte di consiglieri di maggioranza ed opposizione si sono riverberate sia durante la costruzione dell’opera che anche adesso.

Nei giorni scorsi la 4^ commissione consiliare, accompagnata dal capo ufficio tecnico, durante un sopralluogo ha rilevato in via ufficiale che nel plesso non sono stati previsti dei locali per la mensa scolastica per gli alunni del tempo prolungato; che mancano del tutto dei contenitori per la raccolta e il deflusso delle acque piovane, ma che soprattutto manca il fotovoltaico per il risparmio energetico, previsto in progetto ma inspiegabilmente assente.
Rino Caltagirone