Enna, donna morì per una diagnosi in ritardo: risarcita la famiglia

Riconosciuta dal Tribunale di Enna la negligenza medica nel decesso della signora I. G., che morì nel 2014. Ad esserle fatale fu un «ritardo diagnostico». Così riporta il Giornale di Sicilia. L’Asp di Enna è stata condannata al pagamento di 340 mila euro, ma per gli eredi della signora i soldi non erano l’obiettivo. «Il nostro interesse principale era fare emergere la gravità di quanto è accaduto con l’obiettivo di ottenere una sentenza di condanna, nella speranza – spiegano i figli della signora – che quanto accaduto a nostra madre non debba più ripetersi e che nessuno debba più patire quello che abbiamo patito noi. La sentenza non placa il nostro dolore, e tanto meno lo placa il risarcimento, ma rende giustizia a nostra madre e alla verità».




Alla famiglia interessava l’esecutività della sentenza e per questo non ha voluto affrontare i successivi gradi di giudizio e ha accettato un accordo sul risarcimento. L’Asp era stata condannata a risarcire 340 mila euro, ma alla famiglia è andato meno della metà.