Enna. Gli Architetti discutono di area vasta
L’immobilismo che si registra ormai da anni in ambito legislativo circa il vuoto generatosi a seguito della fallita riforma dell’ente intermedio sta provocando troppi danni alle politiche di sviluppo territoriale e di questo sembrano prenderne coscienza anche quei corpi intermedi che tradizionalmente hanno avuto un importante ruolo nella lettura delle dinamiche e del governo del territorio. L’Ordine degli Architetti per la provincia di Enna, guidato dall’Architetto Sebastiano Fazzi, ha infatti deciso di scendere in campo e di comprendere meglio le ragioni che impediscono alla politica di trovare risposte adeguate ai bisogni che emergono da un’area vasta e interna come quella in cui viviamo. Al seminario di studi, previsto per il pomeriggio di venerdì 3 febbraio presso i locali ennesi del medesimo Ordine professionale di Via S. Agata n. 90, sono stati chiamati a discutere due esperti e un rappresentante della politica attiva. Massimo Greco, esperto dell’Associazione Siciliana Enti Locali (ASAEL), svilupperà un percorso metodologico per arrivare ad una (contro) riforma dell’ente intermedio siciliano. Fausto Carmelo Nigrelli, Professore Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica presso l’Università di Catania, relazionerà sulle esigenze di pianificazione e sviluppo per un Ente di area vasta.




L’intervento finale sarà curato dall’On. Fabio Venezia, firmatario di uno specifico disegno di legge all’ARS, finalizzato a restituire al territorio la scelta di eleggere direttamente i propri rappresentanti. La questione è più attuale che mai se solo si considera che quasi tutte le forze politiche condividono la necessità che si restituisca alle comunità un ente che troppo sbrigativamente è stato considerato inutile e da sopprimere. E però, come spesso accade, i facili entusiasmi rischiano di spegnersi sullo Statuto siciliano che, a differenza di quanto previsto dalla Costituzione per le altre Regioni, non prevede le Province quali enti di area vasta ma i (più o