Troina, i Ramara ai festeggiamenti di Sant’Agata

San Silvestro, monaco basiliano e patrono di Troina, (XII sec) era un devoto di Sant’Agata, patrona di Catania, (III sec). A destra del portone d’ingresso della chiesa di Sant’Agata la Vetere, a Catania, c’è una lapide a ricordare che nel 1135 San Silvestro da Troina venne in questa chiesa a venerare la patrona di Catania. Il nome di San Silvestro compare nel breve elenco di personaggi famosi che si recarono nella stessa chiesa a venerare Sant’Agata: Papa Vigilio e il generale bizantino Belisario nel 546 e il re Riccardo Cuor di Leone nel 1191. A troinesi che hanno fatto di Catania la loro seconda città dove vivono e lavorano, fa piacere vedere il nome del santo patrono del loro paese d’origine assieme ai nomi di personaggi famosi della storia europea medievale uniti nella devozione per Sant’Agata. Ne vanno orgogliosi anche quegli 8612 troinesi che vivono in paese e anche quelli emigrati all’estero e al Nord Italia, che si contano a migliaia. Da alcuni anni, a una folta delegazione del gruppo “I Ramara”, devoti di San Silvestro, da Troina il 3 febbraio di ogni anno, parte da Troina per andare a Catania a venerare Sant’Agata. Anche quest’anno una delegazione di una ventina di Ramara era ieri Catania, come a volere ricordare e far rivivere la devozione che San Silvestro da Troina per Sant’Agata da Catania. Alla base di queste manifestazioni religiose c’è il rapporto strettissimo che lega Troina e Catania sotto diversi e importanti aspetti sociali economici e culturali. Dei tanti miracoli attribuiti a San Silvestro, se ne racconta uno che a che fare con la sua devozione per Sant’Agata. In occasione della restituzione nel 1126 a Catania da Costantinopoli delle spoglie mortali di Sant’Agata, che erano state trafugate nel 1040, l’abate del monastero basiliano San Michele Arcangelo partiva a piedi da Troina per Catania con un gruppo di sette monaci.




Tra questi non c’era San Silvestro. L’abate gli aveva ordinato di restare a Troina a badare al monastero, ma San Silvestro partì lo stesso ad insaputa dell’abate. Quando monaci giunsero a Catania e videro Silvestro inginocchiato a pregare per Agata, la loro meraviglia fu grande, ma fu ancora più grande quando ritornati a Troina ad accoglierli nel monastero videro che c’era Silvestro. Tra le antiche carte conservate nell’archivio della Cattedrale di Catania, ce n’è una in cui si parla di un monaco basiliano da Troina che durante il viaggio a piedi cadde e si ruppe una gamba, che guarì alla vista delle spoglie mortali di Agata.
Silvano Privitera