Le ceneri del carnevale ceramese

C’era una volta il Carnevale vecchio e pazzo che si è venduto il materasso. Oggi invece non c’è né il Carnevale né il materasso (c’è crisi e c’è l’inflazione). Ma vabbè, aldilà delle poesie belle rimate, sta nei fatti che mentre in tanti altri paesi piccolissimi a volte anche sconosciuti (vedete Antillo, chi è costui? Oppure ancora San Teodoro, Caronia e altri piccoli centri) hanno utilizzato Carnevale come una festa gioiosa di rinascita dopo il Covid, in altre realtà ben più conosciute da noi, il Carnevale più che omaggiare la felicità dopo il Covid ha omaggiato la canzone di Lazza a Sanremo: Cenere. E se oggi è il mercoledì delle ceneri, pare tanto che queste ceneri siano anche laiche e politiche su diverse realtà locali alle quali resta solo un ricordo sbiadito di un Carnevale che fino a qualche tempo fa era molto partecipato. Parliamo, ad esempio, di Cerami. Il paese vive sempre più una forte decadenza, con gli animi raffreddati e la gente che ha sempre meno voglia di uscire. Ma d’altronde, chi uscirebbe per un Carnevale programmato dall’amministrazione in circa quindici giorni? Sembra quasi il compitino per prendere quel 6 meno che poi, per pietà, diventa 6 e l’anno ce lo siamo tolti. Ma c’era una Cerami in cui il Carnevale era da 10 e lode dove non si limitava a qualche serata danzante a tema ma era letteralmente pensato, “progettato” e aspettato da tutti e lo si vedeva e respirava per le vie del paesino. Era un Carnevale vivo, dove il paese ritrovava la felicità, dove si sfilava e si creavano anche dei carri. Era un Carnevale dove tutti erano coinvolti e Cerami ritornava ad essere felice e, soprattutto, unito. Ma “era”. E questo tempo non è neanche tanto lontano dato che parliamo fino alla passata amministrazione.




Oggi non è più così e il Carnevale di Cerami è limitato a qualche serata danzante dove è la persona a doversi recare e non invece un Carnevale vivo che investe tutto il paese. È l’austerity? Ma anche no in quanto tanti altri paesi, come detto, si sono ingegnati per rinascere dopo il Covid. E poi se proprio si deve citare l’austerity si potrebbe aprire un ampio capitolo (che magari si aprirà in eventuali altri articoli). Forse, finalmente, abbiamo capito perché il motto del Sindaco di Cerami è “Guardare oltre”. Ci sono voluti 5 anni per capirlo ma vabbè, meglio tardi che mai… “Guardare oltre” sì, ma verso il glorioso passato, il presente è una terra deserta.