Nicosia. In questi concitati giorni che hanno investito la politica nicosiana con la crisi apertasi in Consiglio Comunale, l’elezione a Presidente del Consiglio di Maria Letizia D’Amico, la bagarre in aula e le successive dimissioni di Bonelli da Sindaco di Nicosia, si ritiene ricostruire i fatti incontrando i vari protagonisti di quanto accaduto. A tal proposito un incontro con Antonio Pagliazzo, già Assessore (deleghe ritirate dopo quel Consiglio Comunale) e la neo Presidente del Consiglio Comunale Maria Letizia D’Amico con i quali è nata la seguente chiacchierata.
Questa narrazione non corrisponde al vero in quanto la crisi politica era già partita molto tempo prima e precisamente già dalle Regionali quando alla stessa competizione erano in corsa il Vicesindaco e un Assessore. Da lì si è venuta a creare una crisi che ha investito il Consiglio Comunale. Non è vero che c’è stato tradimento in quanto Maria Letizia D’Amico, eletta Presidente del Consiglio, appartiene alla maggioranza e, peraltro, erano state poste delle riserve sulla dr.ssa Di Costa, (dettate non certo da una questione personale verso la stessa ma solo per dare un forte gesto politico all’Amministrazione) la quale poteva trovarsi a pagare errori e orrori politici perpetrati da Bonelli consapevole che nelle riunioni di maggioranza e giunta era emerso un malessere che avrebbe potuto provocare una spaccatura. Ma qual è il problema dato che Maria Letizia D’Amico è consigliera di maggioranza? Forse perché semplicemente non era il candidato imposto da Bonelli. Se parliamo di tradimento, è Bonelli ad aver fatto tradimento perché quello che si è visto certifica non solo un suo allontanamento già fatto nei confronti di alcuni membri della maggioranza che hanno espresso delle legittime perplessità, ma anche nei confronti soprattutto dei cittadini ai quali vorrebbe far credere un’altra realtà nonostante difatti la maggioranza non è più presente da tempo. Sulla riunione citata da Bonelli la situazione che si era venuta a creare era la seguente: o votare la dr.ssa Di Costa e rimandare ad altra occasione un gesto politico “forte” per far comprendere questo malessere, o votare un membro della minoranza, scelta quest’ultima che sì da noi è stata giudicata “tradimento” e che non abbiamo neanche preso in considerazione. Informati, pochi minuti prima del Consiglio Comunale (perché la nostra scelta era, ovviamente, sulla Di Costa in rispetto alla maggioranza), che da parte della minoranza poteva trovarsi convergenza su un altro nome appartenente alla maggioranza, ovvero Maria Letizia D’Amico, si è deciso che quello fosse il segnale politico corretto da dare.
Innanzitutto ferma condanna a quello che è successo in quanto l’Aula Consiliare rimane un’aula istituzionale dove nessuno, soprattutto il primo cittadino, può offrire un tale spettacolo. La perdita di controllo è stata da parte di Bonelli dinnanzi alla legittima richiesta di dimissioni che, seppur dette con toni forti, non meritavano reazioni scomposte con minacce da parte di Bonelli seguite da un suo avvicinamento verso il consigliere di opposizione che aveva espresso il proprio pensiero. La perdita dell’aplomb istituzionale (e ancor più di persona) denota il nervosismo covato già da tempo e che è semplicemente esploso con questo evento. Stiamo, alla fine, parlando di una “scusa” usata per nascondere una crisi ben più grave. Peraltro anche la presidente del Consiglio è stata ulteriormente vittima di epiteti vergognosi da parte di qualche membro della maggioranza.
Come detto, non si è trattato di un “fulmine a ciel sereno” e questa sensazione deriva dal fatto che la narrazione propagandata è ben diversa dalla realtà. La realtà dice che non è un “fulmine a ciel sereno” ma un lento ed inesorabile scollamento da parte del Sindaco Bonelli nei confronti della maggioranza e della popolazione. Ciò lo si vede numericamente dalle elezioni Regionali in cui il popolo non ha premiato la candidata espressa – così detto, ma non è vero – da tutta l’Amministrazione. Non è vero in quanto già un Assessore si era candidato (ancor prima della Vicesindaco) in un’altra lista. Le elezioni Regionali sono il punto di non ritorno che ha condotto ad un primo scollamento da parte di tre consiglieri di maggioranza (La Giglia, Castrogiovanni e Di Costa). La maggioranza era ormai vacillante ed era difficile continuare se non grazie all’opposizione che teneva il numero legale. A questo segue nei mesi successivi una serie di fatti incresciosi che hanno investito me personalmente e un altro membro della maggioranza da parte del “braccio destro staff” del Sindaco e che travalicano le sfere personali e politiche e che meritano di essere valutati in sfere “altre”. Fatti che hanno investito anche il sindaco Bonelli e che non ha saputo comprendere il disagio creatosi preferendo propendere per una parte e lasciando noi, che siamo vittime di questo comportamento, soli e, peraltro, allontanati politicamente.
Tutti questi eventi hanno avvelenato gli animi con particolare riguardo verso l’attuale Presidente del Consiglio che, più di tutti, si è sentita sola e vittima non solo degli eventi ma anche dell’atmosfera che si è venuta a creare con silenzi assordanti e la non volontà di affrontare a pieno la questione. Chi ha tradito chi?
Antonio Pagliazzo: Seppur il mio mandato è durato solo 7 mesi, consegno alla comunità diversi importanti risultati quale la riapertura dell’asilo nido dopo 3 anni di stop. L’aver erogato più di 400mila euro in favore delle famiglie bisognose sotto forma di buoni spesa, buoni energetici e farmaceutici (a differenza di chi pignora i conti io ho avuto sempre a cuore le famiglie bisognose). La mia attività ha avuto anche particolare riguardo nei confronti dei disabili con il trasporto pubblico e il contributo ai caregiver. Importanti risultati si sono avuti con il Servizio Civile Universale. Inoltre è stato avviato il servizio di assistenza domiciliare alle persone con disabilità. Ma purtroppo lo stallo amministrativo ha portato allo stop dello sviluppo dell’Assistenza Educativa domiciliare per bambini, l’assegno civico e l’estensione dell’asilo nido anche nelle fasce pomeridiane.
Maria Letizia D’Amico: per quello che mi riguarda, il mio compito di consigliera è stato portato avanti sempre con dedizione e responsabilità, avendo fatto registrare sempre la mia presenza al Consiglio Comunale e nelle varie attività senza far mancare mai il mio sostegno alle iniziative intraprese dalla maggioranza.
Teniamo a precisare che non siamo mai passati all’Opposizione e che Maria Letizia D’Amico è stata eletta presidente del Consiglio appartenendo al gruppo di maggioranza. Peccato che ormai per Bonelli siamo i traditori e giustamente nella sua logica io Antonio Pagliazzo merito l’allontanamento politico con la revoca di tutte le mie deleghe assessoriali prontamente consegnate a Maria Di Costa, atto che definisco una medaglia al valore ma che prova ancora una volta l’atteggiamento personalistico di Bonelli nella gestione del potere, punendo chi la pensa diversamente e premiando chi si allinea al diktat bonelliano. Ricordiamo, comunque, che Maria Di Costa era una “fuoriuscita” del gruppo di maggioranza e non si capisce se seguirà il gruppo di origine (passato all’Opposizione) o con questa compensazione ritornerà all’ovile. Qualora Bonelli decida di rientrare (mancando, quindi, della spina dorsale che non è mancata a chi ha voluto dare un forte segnale politico senza alcun paracadute), agiremo come sempre in maniera responsabile e con il bene dei cittadini come nostro faro guida.
Per quanto ci riguarda, pur amando la politica, ci sono questioni che meritano la giusta importanza e che vanno fatte ritornare al primo posto nella vita di ognuno di noi. Fare adesso una dichiarazione rispetto ad un’altra è certamente ancora prematuro e prima di fare un passo avanti o indietro, essendo un passo che non coinvolge solo la sfera personale ma anche quella dei cittadini che dovranno decidere chi li guiderà nei prossimi anni, c’è bisogno di ponderare bene e prendersi il giusto tempo per valutare il tutto.
Alain Calò
Link news di riferimento:
Video – Lo spettacolo (non certo edificante) del Consiglio comunale di Nicosia che hanno portato alle dimissioni del Sindaco Bonelli