Regalbuto. Appello di una mamma e atleta pallavolista: da regolamento non è possibile portare in panchina mia figlia

“Mi chiamo Elisa Savoca, sono una mamma e atleta, pallavolista” inizia così la lettera aperta indirizzata all’Associazione nazionale Atlete, che Elisa, giocatrice di pallavolo della Kentron Enna, ha spedito per far emergere il problema delle madri atlete. “Sto vivendo la meravigliosa esperienza della maternità da circa 8 mesi. Avendo ripreso l’attività agonistica da qualche settimana mi sto trovando di fronte ad un problema che mi impedisce il ritorno appieno all’attività sportiva. Infatti, allatto mia figlia e, mentre non ho nessuna difficoltà a portare avanti gli allenamenti, ne ho parecchie durante le gare ufficiali in quanto da regolamento non è possibile portare in panchina mia figlia. A dire il vero, ho sempre incontrato la comprensione dei direttori di gara che mi hanno permesso di allontanarmi dalla panchina per andare in tribuna o nello spogliatoio per assolvere al mio dovere di mamma. Detto questo, il problema. Nel caso in cui nessuno possa tenere la bimba in tribuna, soprattutto durante le partite fuori casa, mi trovo costretta a rinunciare al mio essere atleta. Pur comprendendo le ragioni regolamentari ed i fattori di rischio che potrebbero presentarsi vi chiedo di rappresentare la mia esigenza e quella di moltissime altre mamme atlete per risolvere il complicato problema e permettere a noi donne di essere mamme e atlete.




Sono certa che porrete particolare attenzione a questo caso, probabilmente segnalatovi altre volte e che con la forza dell’associazione riuscirete a dargli dignità”.
Agostino Vitale