Valguarnera: salta la Festa della Polizia nel nuovo piazzale di via Sant’Elena. Delusione e rammarico
Valguarnera - 24/03/2023
Valguarnera. La festa della Polizia programmata per aprile e che si sarebbe dovuta tenere nel nuovo piazzale di via Sant’Elena, inaugurato poco prima della Festa di San Giuseppe, non si terrà più. A darne notizia la sindaca Francesca Draià che si è detta amareggiata della decisione adottata dalle istituzioni ennesi, additando la colpa “ai soliti noti”.
Il riferimento è alla lettera inviata dai tre firmatari del comitato “Salviamo la Villa Falcone- Borsellino”, Gabriele Leanza, Davide Urzì e Carlo Garofalo, al Prefetto e al Questore di Enna che avevano invitato le citate autorità a valutare l’opportunità o meno, di festeggiare la festa della Polizia su una piazza il cui progetto finanziato per 1 milione di euro presentava -secondo quanto riportato dalla lettera- “aspetti di irregolarità e illegittimità di natura tecnica ed amministrativa”. I soliti noti – ha commentato adirata la sindaca Draià via social – hanno fatto saltare un evento di grande importanza che avrebbe dato parecchio lustro alla comunità. Mi chiedo e chiedo ai cittadini qual è il beneficio reso da questi signori alla comunità? Si rendono conto del danno provocato? Non è un danno a Francesca Draià- rimarca la sindaca- ma alla comunità intera. Sono profondamente delusa ed amareggiata, capisco che nulla possa interessare di me, ma esigo rispetto per le istituzioni.”. Draià continua, chiamando in causa i tre firmatari della lettera certo…. Gabriele Leanza, figlio dell’ex sindaco Sebo, certo… Davide Urzì e certo… Carlo Garofalo, trascurando di dire che il primo è un esperto in servizi alle imprese, il secondo, un ex amministratore locale nonché attuale esponente di punta della nuova DC provinciale, il terzo amministratore di lungo corso negli anni ’90 del Comune, nonché attuale coordinatore provinciale dei comitati cittadini. “Non è politica questa- conclude la sindaca- non si può sempre denigrare da parte dei soliti noti l’operato di un sindaco, non si può dire sempre no, in altre realtà chi si spende per la crescita del proprio paese viene incoraggiato ed elogiato. A me basta l’incoraggiamento ed il plauso della comunità.” Andando indietro di qualche mese con le lancette dell’orologio per fare un po’ di cronistoria, c’è da dire però che prima che ancora iniziassero i lavori presso la villa, in molti si spesero, compreso vari consiglieri comunali, per capire l’opera che si volesse eseguire. Quando si vide a chiare lettere dal progetto che quella che veniva denominata “riqualificazione” non era altro che una trasformazione da villa in piazza, venne costituito il comitato “Salviamo la Villa Falcone Borsellino” che si fece promotore di tante iniziative, tra le quali l’invio di vari esposti ad Enti ed autorità, riuscendo a raccogliere pure, circa 500 firme. Lo stesso comitato ha inoltre sempre ricordato, che aveva cercato in varie occasioni, anche durante un comizio sull’argomento, un incontro col sindaco per trovare una comune soluzione al problema. Ma senza alcun risultato. Realizzati i lavori, viene annunciata la festa della Polizia proprio in quell’area oggetto di contestazione.
Da parte del comitato parte l’esposto al Prefetto e al Questore di cui alleghiamo l’ultimo stralcio: “ Se la manifestazione in oggetto dovesse realizzarsi nell’ex Villa “Falcone-Borsellino”- scrivono i tre firmatari della lettera- ciò rappresenterebbe una vergognosa strumentalizzazione del Corpo di Polizia, utilizzato dall’Amministrazione Comunale per cercare di legittimare una decisione politica tanto dannosa quanto inutile per la nostra comunità; tale scelta verrebbe interpretata come assenso alla divisiva decisione politica effettuata dall’Amministrazione Comunale, lettura che mal si concilia con il nobile spirito della manifestazione che si intende realizzare”.
Rino Caltagirone