Calascibetta: in Consiglio comunale le polemiche sulla mancata disputa del primo “Ronde Città di Calascibetta”

Calascibetta. La polemica, riguardo la decisione di annullare il primo Ronde “Città di Calascibetta”, in programma lo scorso 19 marzo, è continuata anche in Consiglio comunale dove erano presenti i vertici provinciali dell’Aci, Ugo Gagliano e Ferdinando Ingrà, e il presidente dell’associazione “Gruppo Piloti del sud”, Marco Alfio Canino, che aveva organizzato l’evento.

Tra il pubblico anche due agenti della Digos di Enna e i carabinieri della locale stazione. “Trattandosi di manifestazione ludico-ricreativa, che si sarebbe dovuta svolgere in una strada comunale- ha precisato Maria Rita Speciale, assessore allo Sport- l’Amministrazione doveva solamente fare una ordinanza per chiudere la strada. L’evento era organizzato dall’associazione “Gruppo Piloti del Sud”, non capisco-ha concluso l’assessore- quale possano essere le responsabilità del Comune. Penso invece che si stia facendo un processo all’intenzione visto che la gara non si è disputata”. Per l’opposizione, però, le colpe del “no” finale alla manifestazione, arrivato durante l’ultimo tavolo tecnico svoltosi in Prefettura il 17 marzo, sarebbero dell’assessore Speciale e del dirigente dell’area Amministrativa e Vigilanza, perché quel documento del Comune inviato alla Prefettura, con su scritto “sembrerebbe” una gara ludico-ricreativa, ha acceso i riflettori sul tipo di manifestazione. Prefettura e Questura, dopo aver dato un primo “si”, hanno deciso di annullare la giostra automobilistica per mancanza degli standard di sicurezza. Tutto il nocciolo della questione, infatti, si sarebbe concentrato sul tipo di evento: ludico-ricreativo, come dice l’associazione “Gruppo Piloti del sud”, oppure agonistico, come hanno ancora una volta sostenuto i vertici dell’Aci? Sia il vice presidente provinciale Aci, Ugo Gagliano, sia il Fiduciario Sport Italia Aci, Ferdinando Ingrà, sono stati determinati nel dire: “Siamo persone di sport, nessuno era contro la manifestazione, ma non c’erano gli standard di sicurezza. Va detto-ha precisato Ingrà- che in una manifestazione ludico-ricreativa le auto non possono superare i 40 chilometri orari. Nel caso di Calascibetta parliamo di auto da rally, altro che 40 chilometri orari. Per organizzare il primo ronde “Città di Calascibetta”- ha continuato Ingrà- ci voleva un piano di sicurezza efficiente, con i commissari di gara, le staffette apri e chiudi pista, le ambulanze con i medici a bordo, ed era necessaria l’autorizzazione dell’Aci”. Tutt’altro il parere del presidente dell’associazione “Gruppo Piloti del Sud” Alfio Canino: “Organizziamo eventi da molti anni senza avere mai avuto problemi. Quella di Calascibetta era una manifestazione ludico-ricreativa dove il regolamento parla di velocità media, per le vetture, di 80 chilometri orari e dove l’Aci non doveva dare nessuna autorizzazione”. Immediata la replica di Ingrà:




“Con una media di 80 chilometri orari si presuppone che le vetture raggiungano velocità sostenute che vanno al di là della manifestazione ludico-ricreativa”. Oltre due ore di dibattito, dove non sono mancati gli scontri verbali tra gli organizzatori dell’evento e il fiduciario Aci, ma anche tra maggioranza e opposizione, la quale al termine del confronto ha chiesto che il sindaco Piero Capizzi revocasse l’incarico all’assessore Maria Rita Speciale e al dirigente dell’area di Vigilanza Piera Dello Spedale Venti. Una proposta bocciata dalla maggioranza. Il diniego all’evento- è l’ennesimo commento di molti cittadini- sarebbe stato corretto che arrivasse prima che venissero affrontate diverse spese sia dagli organizzatori sia da alcune attività commerciali. Per non dire le disdette che hanno subito le attività ricettive”. Il primo Ronde “Città di Calascibetta” si sarebbe dovuto disputare lungo tre chilometri di strada asfaltata, ovvero tra la contrada Buonriposo e la contrada San Michele, e sarebbe stato anche un modo per far girare l’economia del paese.
Francesco Librizzi