Consigliere Giuseppe Speranza: “A Valguarnera più abitanti si perdono, più umido si produce”

A Valguarnera più abitanti si perdono, più umido si produce! Sembrerebbe la legge del contrappasso ma non è così. E’ la realtà. I dati venuti fuori dal report della SRR Enna e che indicano Valguarnera come il Comune che produce di gran lunga più rifiuti di umido di tutta la provincia, proporzionalmente al numero di abitanti (7082), più ancora di Comuni più grandi come Agira, Barrafranca, Leonforte e Nicosia, ha fatto storcere il naso a molti. Dati che lasciano perplessi. Oltre 1320 tonnellate annue, 110 al mese, 3,66 al giorno. Ma in controtendenza c’è un altro dato comunicato nei giorni scorsi dalla sindaca Draià quello di Legambiente, che pone però Valguarnera come primo Comune della Provincia in materia di raccolta differenziata col 77,9% e 21esimo in tutta la regione, superando addirittura Comuni come Cerami e Troina che da tempo vengono indicati i più virtuosi. Com’è possibile una simile distonia? Giuseppe Speranza, consigliere di opposizione, che ha fatto tantissime battaglie sull’argomento afferma: “A Valguarnera è venuto fuori il paradosso che più abitanti si perdono, più umido si produce. Occorrerebbe sapere infatti come sia stato possibile in soli due anni, raggiungere e superare comuni come Troina e Cerami che hanno investito nel tempo risorse tali da incassare unanimi riconoscimenti al punto da essere divenuti modelli a cui ispirarsi per una efficiente gestione della raccolta e del recupero della materia trattata. La sindaca presa dall’entusiasmo ha omesso però di menzionare un altro primato che incide non poco su questo risultato. Quello della produzione di umido. Com’e possibile che Valguarnera- si chiede il consigliere- produca questa enorme quantità di umido rispetto al resto dei comuni della Provincia, addirittura superiore al periodo di Marzo-Maggio 2020 quando in piena pandemia i nostri cittadini erano confinati a casa producendone una quantità superiore alla media standard? Cos’è buona efficienza? Miracolo?” Ma con il 77,9% di raccolta differenziata sarà possibile ridurre la tariffa dei rifiuti a carico dei cittadini e degli operatori economici locali? “Se la tanto proclamata riduzione della tariffa -risponde il consigliere- passa dall’introduzione della tariffa puntuale, così come affermato dal Sindaco, temiamo che questo non sarà sufficiente.” Dal 2022 però la regolazione del sistema di raccolta dei rifiuti è passato sotto il controllo di Arera? “E’ vero – conviene Speranza – così come già avviene per l’elettricità, il gas e l’acqua, seppur nell’ambito di alcune notevoli differenze. I Comuni infatti fanno i conti con l’alta evasione della tariffa che a differenza di altri servizi non comporta per gli evasori la sospensione del servizio. Il nuovo metodo di tariffazione (MTR 2) definirà l’importo delle tariffe da parte degli Enti Territorialmente Competenti (i Comuni) tenendo conto di alcuni parametri nuovi, tra cui la qualità del servizio offerto dal gestore e la qualità del rifiuto differenziato prodotto. Questo comporterà effetti positivi solo per i Comuni che hanno fatto in passato investimenti sui CCR, sui mezzi di raccolta, sugli impianti di trattamento dei rifiuti. Noi invece- conclude- abbiamo dedicato anni assegnando il servizio con affidamenti annuali contravvenendo alle direttive ANAC, senza un piano di investimenti che le aziende nel breve periodo non avrebbero potuto assicurare”.




Infine Speranza fa alcune considerazioni finali: “Alcuni hanno preferito investire nelle scuole che demoliamo per ricostruirne di nuove e meno funzionali, trasformiamo le ville in piazze, costruiamo asili nido per una popolazione che tra qualche anno non ci sarà più, costruiamo un campetto di calcio per garantire un parcheggio al nuovo poliambulatorio consegnando al degrado certo la storica struttura del Sebastiano Arena, ma nei settori strategici come quello dell’assetto urbano e dei rifiuti arranchiamo e magari lì dove abbiamo margini per ridurre il costo della tariffa facendo pagare al gestore del servizio le penali per i mancati servizi chiudiamo un occhio, ottenendo in cambio qualche contributo per feste locali. Ecco la cifra complessiva di tanta inadeguatezza da parte di una classe di improvvisati amministratori che puntando da anni al consenso immediato perdono di vista le sfide che la dimensione lunga del tempo pone in essere. Ciò che non è stato fatto in passato peserà sul futuro della nostra comunità”.

Rino Caltagirone