A.A.A. veggenti cercasi

L’ultima, in ordine cronologico, presunta apparizione scoop della Madonna (quella di Trevignano) cela con sé il mistero che non si trovi più la veggente, certa Gisella Cardia al secolo Maria Giuseppa Scarpulla che peraltro, fedelissima ai dettami di Santo Romano Ior (chissà perché ci stanno sempre di mezzo i soldi in queste cose?), era stata condannata nel 2013 per bancarotta fraudolenta.

E mentre tutti si chiedono se sia ascesa da qualche parta o assunta da qualche altra e qualche altro malevolo sorride sornione sul fatto che le lacrime di sangue della statua della Madonna “miracoloso” potrebbero essere di maiale (che comunque c’è da dire che il ragù di maiale con gnocchi e pizza appositamente moltiplicati è un abbinamento celestiale), ancora una volta ci interroghiamo su come la gente non si renda conto che tutte queste apparizioni non hanno nulla a che fare con l’intimo rapporto tra Uomo e Dio, un rapporto talmente intimo che non ha niente a che fare con la religione, figuriamoci con queste carnevalate. Ma Trevignano è l’ultima di una lunga serie che ha forse tra i propri campioni Medjugorje dove tra questi dieci segreti (tre non bastavano) che dovrebbero scombussolare il mondo giusto giusto non c’era il covid, come dire di cercare la pagliuzza senza accorgersi della trave. Ma prima che qualcuno cominci a dire che siamo delle bestie di Satana mangiapreti anticlericali e bla bla bla, ci giochiamo un jolly, ovvero le riflessioni fatte da Alberto Maggi che è peraltro un prete e che ha intitolato un suo incontro “Apparizioni: No grazie”. Sono 20 pagine e chi vuole può andare a spulciarsele, non è certamente nostro intendimento fare il riassunto a questo incontro, ma ci rincuora che alcune nostre riflessioni che ora andremo qui a fare trovano un fondamento anche negli “uomini di chiesa”. E la prima riflessione è che, se notiamo, tutte ste apparizioni hanno sempre uno sfondo tetro, di un mondo che sta per finire, che è andato a rotoli, che siamo vicini all’Apocalisse ecc. ecc., ma per fortuna che ad un certo punto arriva la Madonna che appare ad una o più veggenti e dice che ci salverà. Ma la cosa simpatica è che la salvezza attuata dalla Madonna sarebbe dall’ira di Dio che sta in Cielo a preparare tanti castighi per l’umanità da far impallidire il diluvio universale. E qui già casca l’asino: ma se Dio è amore – e non potrebbe essere altrimenti perché sennò è un Dio alquanto fiacco – perché dovrebbe cedere alla collera, un sentimento di debolezza e che non appartiene ai padri/creatori. E poi, o l’Uomo è libero di fare le proprie scelte oppure non lo è perché c’è Dio che è pronto a studiare l’ultimo ritrovato castigo per far rinsavire l’Uomo (ve lo ricordate quello che disse che il Coronavirus proprio perché si chiama Corona e la forma ricorda la Corona della Madonna era tutto legato al castigo divino?). Ma continuiamo: il mondo è a rotoli, Dio lo vuole castigare, improvvisamente appare la Madonna a qualche veggente e dice che ci salverà ma – e qui viene il bello – c’è bisogno di azioni da parte nostra quale il digiuno e il rosario. E già qui non si capisce se siamo i figli di Dio o i cagnolini che se fanno quello che dice il padrone poi gli verrà dato un croccantino. Vogliamo essere abbastanza provocatori in quanto il rosario, che sarebbe una serie di filastrocche ideata per gli analfabeti, distrugge la religione perché il rapporto tra Uomo e Dio non è qualcosa di diretto ma mediato da formulette recitate asetticamente e in cantilena. Il rapporto tra Uomo e Dio non è una formuletta ma, se esiste una trascendenza, è un rapporto travagliato, profondo, con dubbi e interrogativi a volte anche angoscianti perché la trascendenza, che è qualcosa a noi non conoscibile razionalmente, si può provare a raggiungerla soltanto interiormente, con uno slancio emotivo che non può chiudersi in una preghierina di quando eravamo piccoli. Men che meno con il digiuno che, peraltro, nel mondo vi sono miliardi di persone che praticano un digiuno forzato, il digiuno “politically correct” nostrano è un’altra pagliacciata che non serve ad alimentare il rapporto con la trascendenza ma certamente può essere un esercizio che ci aiuta a non dipendere troppo dalle cose terrene. Il digiuno può al più servire a noi, ma non è certamente quello a pane ed acqua o similaria, ma un esercizio volontario nostro e laico che può trovarsi nello staccarsi dalla frenesia quotidiana e nel non farci trascinare dagli eventi.




Magari il digiuno può essere quello che i filosofi hanno sempre individuato nell’avere felicità staccandoci dalle pulsioni, ma ciò non significa non assecondarle, ma saper essere padroni di noi stessi e poter dare uno stop noi senza essere dipendenti dalle stesse pulsioni. E poi i famosi segreti che possono essere tre come per Fatima, dieci come per Medjugorje. Non è una stupidaggine andare appresso ai segreti? Sembra quasi una telenovela che inchioda il pubblico a capire che cosa succederà nella prossima puntata. Gesù ha detto di vegliare perché è certa la venuta, non è un segreto. La vera rivelazione attorno a tutte queste apparizioni è che il giro di soldi è immenso, si sfrutta la creduloneria (o meglio il bigottismo) della gente (ancor più grave quando si sfruttano le speranze di queste stesse persone a volte disperate) pronte a spogliarsi di tutto pur di seguire questi moderni santoni. Quando vedremo veggenti anonimi, che non si prestano alle telecamere, quando vedremo che non vi è alcun flusso di denaro, quando vedremo che non ci saranno pellegrinaggi in questo o quel posto, allora sì potremmo pensare che ci sia stata un’apparizione. Ma ad oggi, permetteteci, non ci crediamo (e la stessa Chiesa non impone di credere alle apparizioni, anche quelle riconosciute probabili), perché la psiche umana è molto labile e perché di falsi profeti ne è piena la storia. Ma soprattutto perché se Dio esiste non ha bisogno di chiese, di religioni, di preti e di veggenti. Non ha bisogno di nulla, figuriamoci di digiuni o preghiere. Al più siamo noi ad avere bisogno di Dio ma nel nostro intimo, senza la mediazione di nessuno.
Alain Calò