Area Interna Troina, dopo la firma della Convenzione a Regalbuto c’è ancora molto da fare

Per arrestare il declino demografico (diminuzione ed invecchiamento della popolazione dei loro comuni, sabato a Regalbuto i sindaci dei 14 Comuni dell’Area Interna Troina hanno firmato la convenzione per l’elaborazione e l’attuazione della strategia d’area che ha una duplice finalità: la prima persegue il potenziamento della quantità e il miglioramento della qualità dei servizi di istruzione, salute e mobilità (i cosiddetti servizi di cittadinanza; la seconda persegue la promozione di progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale, puntando anche sulle filiere produttive locali. Queste due finalità devono essere perseguite in sinergia. Per quanto riguarda la copertura finanziaria della strategia d’area, alla prima finalità sono destinate risorse messe a disposizione dal bilancio nazionale mentre alla seconda finalità concorrono le Regioni con le risorse delle rispettive programmazioni regionali (Fesr, Fse, Fearsr, Feamp e Fcs). Il ruolo dei comuni dei Comuni nella strategia d’area è decisivo. I comuni possono svolgere questo ruolo non singolarmente, ma in forma associata. Il senso della convezione che i sindaci hanno firmato a Regalbuto, è proprio questo. La Convenzione deve essere lo spazio istituzionale per la produzione di servizi e la realizzazione dei progetti di sviluppo. La firma delle Convenzione non è un mero adempimento amministrativo. La Convenzione è un’aggregazione costruita per promuovere e attuare programmi e progetti di sviluppo territoriale come definiti nella Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI). Per costruirla, questa strategia, è necessario partire dall’ascolto e dall’individuazione dei bisogni, delle necessità e dei desideri delle persone che vivono nei 14 comuni. Ci vogliono anche senso di appartenenza, identità territoriale, condivisione di una visione e di interessi. Bisogna costruire reti tra le diverse comunità che costituiscono l’Area Interna Troina. Metterle insieme e farle collaborare, è un sfida che richiede un profondo cambiamento culturale per passare da visione municipalistica ad una visione d’area che abbraccia tutti i 14 comuni.




E’ importante ragionare in termini di sistema e percepirsi e muoversi non come tanti singoli Comuni, ma come un unico sistema per valorizzare l’identità territoriale, per avere una maggiore forza contrattuale e costruire progetti ambiziosi e con una spiccata visibilità esterna. La partecipazione attiva di consapevoli comunità è decisiva. Quando non c’è una comunità, quando questa c’è ma è sfilacciata e in difficolta, se non si riesce ad accendere l’entusiasmo nelle persone, è difficile elaborare una strategia d’area interna. Sono le questioni su cui è impegnato il Forum Aree Interne dal 2021.
Silvano Privitera