Valguarnera “La scuola Media Pavone appena inaugurata è di cartapesta” a dichiararlo la Consigliera Filippa Greco

Valguarnera. Le lenti di ingrandimento si spostano in questo periodo sulle scuole cittadine. Dopo la denuncia sulla scuola “Mazzini”, fatta nei giorni scorsi dalla consigliera Filippa D’Angelo per la quale sono stati spesi per la ristrutturazione qualcosa come 1 milione e 400 mila euro, adesso è il turno del nuovo edificio “Angelo Pavone” demolito in tempo record e ricostruito di sana pianta “perché ritenuto pericoloso”, per la modica somma di 4 milioni di euro. Edificio, particolare molto importante, in cui mancano i pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico, la sala mensa e il laboratorio di informatica che sono le cose più utili nei nuovi edifici scolastici. A puntare le lenti questa volta su questa “nuova cattedrale” che è il nuovo edificio “Angelo Pavone” è la consigliera della Democrazia Cristiana Filippa Greco che sottolinea in un video social tutte le criticità definendola “scuola di cartapesta”. Il nuovo edificio, come si ricorderà, è stato inaugurato in pompa magna all’inizio dell’anno scolastico, prima alla presenza di docenti, alunni e famiglie e una settimana dopo con le massime autorità provinciali. Ebbene, “quella appena inaugurata – sottolinea Greco – è una scuola di cartapesta. Famiglie e alunni, non appena mi incontrano non fanno altro che raccontarmi i disagi patiti durante le ore di lezione”. E passa in rassegna tutto ciò che non va. 1) Gli alunni non possono appendere i cappotti perché le pareti sono di cartongesso. 2) le pompe di calore emanano in alcune aule aria calda ed in altre aria fredda. 3) i bagni sono al freddo. 4) Nelle aule ci sono non più di una o due prese e gli insegnanti per le loro attività sono costretti ad usare le prese multiple, le cosiddette ciabatte, con rischio per gli alunni di inciamparvi. 5) Nelle aule esposte al sole mancano i vetri oscuranti e gli insegnanti per schermarli sono costretti ad usare i giornali per non far filtrare il sole. 6) Le maniglie delle porte si rompono facilmente perché scadenti al massimo. 7) E cosa ben più grave nel nuovo edificio non è stata concepita la sala mensa, cosi che gli alunni del tempo prolungato sono costretti a pranzare nelle proprie aule. 8) Manca il laboratorio di informatica.




Come è possibile, si chiede, che in una scuola manchi un sussidio del genere?” Il risultato di tutto ciò – conclude la consigliera- che dopo aver speso 1 milione e 400 mila euro per la ristrutturazione della “Mazzini” e 4 milioni per la nuova “Pavone” è che a Valguarnera nell’edilizia scolastica persistono ancora parecchie criticità”.
Rino Caltagirone