Cronache dal fronte: il “maggio radioso” a Nicosia

“Il Salso mormorava calmo e placido al passaggio, dei militari in convenzione a Maggio” sembra si canti in ogni strada, vicolo e finestra del paese di Nicosia, immischiata nella Triplice alleanza con Sperlinga e Gangi per la costituzione di un hub logistico-militare per ben 30 anni concesso all’esercito.

Il paese si divide tra interventisti e neutralisti, tra chi vede nei militari una fonte di rilancio economica per il paese e chi dice che è meglio che se ne stiano dove erano (peraltro da alcuni punti di “dove erano” sono stati mandati). Il Sindaco, in Consiglio Comunale, valuta l’eventuale ritirata strategica qualora si comprenda che tale accordo sia svantaggioso, anche se, come mostrato nelle mappe del territorio bellico, la zona occupata non dovrebbe investire il natio suolo, ma ben ricordano i generali locali che l’espansione a Est per il Lebensbraun può sempre avvenire da un momento all’altro. Da sottolineare comunque che l’eventuale indietro tutta del Sindaco non sarebbe un episodio isolato perché nello scacchiere di guerra si è notato come certi consiglieri oggi neutralisti erano fino a qualche giorno fa ferventi interventisti con tanto di foto con i plenipotenziari. E mentre tutti si domandano se siamo uomini o caporali, tutta questa storia lascia l’amaro in bocca. Perché il Consiglio Comunale, luogo principe del confronto democratico, non restituisce un quadro in salute del nostro paese. E non ci riferiamo tanto agli scontri “all’arma bianca” avuti qualche settimana fa e che hanno reso celebre Nicosia in tutta la Sicilia, ma sul fatto che questa vicenda mostra, senza equivoci, come la classe politica odierna non sappia più parlare di politica ma scendere, a volte in maniera stupida, su vicende personali che, francamente, ben poco sono di interesse alla collettività (peraltro giudizi a volte soggettivi e gratuiti che ricordano quelli dei bambini delle elementari). Tutto ciò nasconde un’ipocrisia di fondo, ovvero quello sì di rappresentare i cittadini, ma di rappresentarli non nella testa ma nella pancia. Chi fa foto e poi le cancella, tifi da stadio, interventi interrotti e sul personale, questa non è politica ma è un certo imbarbarimento della stessa. E’ ormai assodato che non esiste più una maggioranza in consiglio comunale, ma è anche ovvio che la stessa minoranza è compatta solo sul punto di far fuori il Sindaco e poi per il resto si vedrà. Nel mentre che ambedue gli schieramenti sono palesemente bloccati regna l’incertezza e anche la ritirata strategica dall’eventuale convenzione (vero che i Savoia non hanno mai finito una guerra nello stesso schieramento con cui l’hanno iniziata, ma più che dei Savoia il problema a questo punto è dell’italiano) è una pessima figura di tutta Nicosia, quasi una Caporetto. Non che non ci debba essere questo ritiro, tutt’altro, perché se il poligono non ricade prettamente sul territorio Nicosiano è ovvio che gli altri due Comuni faranno di tutto per accaparrarsi quel po’ di economia che verrà. Ma, aldilà di tutto, ne vale realmente la pena un po’ di economia in grazie ai militari? Non sarebbe molto meglio un piano di investimento di quei territorio, ad esempio (non tanto turismo che lascia il tempo che trova), in energie rinnovabili? Nella creazione di un polo industriale-manifatturiero? In un centro formativo che può essere una cittadella universitaria o di corsi di alta formazione? In un qualcosa che porti stabilmente ricchezza alle tre popolazioni. Che poi alla fine, rimanendo in linguaggio di guerra, essendo notoria la nostra provincia “sciarriera”, forse forse i militari ci servono per dire “spezzeremo le reni a Enna!”
Alain Calò

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Nicosia-Sperlinga-Gangi. Il triangolo no! Non era stato considerato