Area Interna Troina e hub logistico addestrativo di Nicosia e Sperlinga, progetti di sviluppo in contrasto

Tre sindaci firmano la convenzione di collaborazione con il ministero della difesa per la costituzione di un hub logistico addestrativo su ampie porzioni dei territori dei loro tre comuni complessivamente estese 34 kmq. Due di questi comuni, Nicosia e Sperlinga, fanno parte dell’Area Interna Troina ammessa alla SNAI nel ciclo di programmazione 2012-2027, una nuova politica di sviluppo territoriale diversa da quelle sperimentate in passato che punta sulla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e sulle filiere produttive locali. I sindaci dei comuni di Nicosia e Sperlinga hanno sottoscritto il 13 aprile a Regalbuto assieme ai sindaci degli altri 12 comuni dell’Area Interna Troina la convenzione per elaborare entro il 30 giugno la strategia di sviluppo d’area. Questi due fatti sono motivo di riflessione per il Forum Aree Interne, che si sta dando da fare per spingere la coalizione dei 14 comuni dell’Area Interna Troina lungo il percorso di elaborazione e attuazione della strategia di sviluppo di quest’area. Non c’è alcun dubbio che i due sindaci hanno sottoscritto la convezione con il ministero della difesa pensando, in perfetta buona fede ed assoluta onestà, di fare una cosa buona per le loro comunità. Soprattutto se si tratta di una piccola comunità a rischio di estinzione. Ma un intervento esterno di natura militare, che ha obiettivi diversi da quello di arrestare il declino demografico, non è uno strumento di sviluppo locale. Quella convenzione impegna però porzioni dei territori dei loro comuni per i quali la strategia d’area, ancora da elaborare, potrebbe prevedere progetti di sviluppo in contrasto con l’hub logistico addestrativo. Una prima conclusione da trarre da queste considerazioni è che è molto debole quel senso di appartenenza ad un territorio, senza il quale non si va da nessuna parte. L’altra conclusione è che della strategia d’area interna non si abbia ancora un’idea chiara e pertanto viene vista come l’elenco di opere pubbliche e di contributi alle imprese da distribuire nei 14 comuni. Si è fatto poco per spiegare che la strategia d’area è una cosa diversa, che è il risultato di un’elaborazione collettiva dei sindaci e degli attori rilevanti del territorio dei 14 comuni. Nell’elaborazione della strategia d’area i comuni non sono in competizione, come avviene con i bandi del Pnrr, ma devono mettersi insieme perché non è realisticamente pensabile che un comune si possa sviluppare e crescere da solo. Manca poco più di un mese al 30 giugno, termine entro il quale l’Area Interna Troina deve elaborare questa strategia di sviluppo. Finora, se si escludono gli incontri pubblici organizzati dal Forum Aree Interne in 5 comuni d’intesa con le amministrazioni comunali, non c’è stata una sistematica campagna di ascolto dei bisogni del territorio e di coinvolgimento di associazioni culturali, forze sociali ed economiche. Senza questo lavoro comune per comune, non sarà possibile elaborare la strategia. In assenza di questo certosino lavoro di chiarimento del significato vero della strategia nazionale delle aree interne e di ricognizione delle potenzialità di sviluppo dell’intero territorio dell’Area Interna Troina, non c’è da sorprendersi se accadono cose come l’accordo di due comuni con il ministero della difesa per la costituzione di un hub logico addestrativo. E’ indispensabile e urgente la costituzione di un gruppo di lavoro che si faccia carico di coinvolgere gli attori rilevanti del territorio nell’elaborazione della strategia di sviluppo economico e di potenziamento e dei servizi istruzione, salute e mobilità dell’Area Interna Troina.
Silvano Privitera