A Troina su monte Muganà si cammina tra natura e storia, anzi preistoria

TROINA. Il sentiero naturalistico attrezzato di 1,2 km su monte Muganà è stato inaugurato ufficialmente ieri, ma già da alcune settimane è frequentato da molti per delle passeggiate tra gli alberi partendo dallo Stretto di San Giorgio fino a raggiungere la vetta a 1121 metri da dove si vedono panorami di rara bellezza.

Vedi l’Etna, come se la toccassi con mano. Basta girarti un po’ e gli occhi incontrano la valle del Fiume Troina, la diga Ancipa e la catena dei Nebrodi. E non è tutto. Se volgi lo sguardo a sinistra, vedi alcuni quartieri storici del paese aggrappati al monte Troina e la Rocca di San Pantheon. Tre monti vicini l’un l’altro a fare la guardia al paese. Non essendoci luci artificiali, nelle belle serate, dalla vetta di monte Muganà puoi ammirare il cielo stellato, il cielo più bello d’Italia com’è stato certificato da Astronomitaly. Quest’area di monte Muganà, attrezzata per attività escursionistiche, nord walking e per osservazioni paesaggistiche e astronomiche, ha anche un rilevante valore storico, anzi preistorico. Contiene i resti di necropoli con tombe a grotticelle scavate nella roccia risalenti a un paio di millenni prima della venuta di Cristo. Il sentiero naturalistico si snoda su terreni di proprietà dell’Oasi Maria SS ceduti in comodato d’uso al Comune di Troina. Ed è stato possibile realizzarlo grazie al finanziamento di 250 mila euro concesso al Comune di Troina dal Gal Rocca di Cerere a valere sui fondi del PSR. “E’ un progetto che abbiamo realizzato grazie alla collaborazione di professionisti, maestranze locali e l’Oasi”, ha detto Fabio Venezia, sindaco fino all’altro ieri, che ha passato il testimone al sindaco neo eletto Alfio Giachino nelle elezioni del 29 e 30 maggio.

Giachino, che è stato il vice di Venezia, ha aggiunto che “questa opera pubblica s’inserisce nel solco dello sviluppo economico e del turismo che abbiamo perseguito e continueremo a perseguire, ma vuole anche essere un messaggio di tutela e sostenibilità ambientale”.

Silvano Privitera