Scuola Pascoli alla Kore, protestano docenti e genitori, chiesto incontro con il sindaco

Tanto tuonò che piovve! L’assordante silenzio registratosi in capo al Comune di Enna sull’accordo-quadro della “Città Universitaria” in generale e sulla concessione trentennale in comodato gratuito della Scuola Pascoli all’Università Kore ha generato in capo a docenti, operatori e genitori una prevedibile e formalizzata protesta, alla quale seguirà – verosimilmente – una mirata manifestazione già programmata per il prossimo lunedì 26 giugno.

Chiesto incontro col sindaco

La comunità scolastica, che non ha mancato di evidenziare di essere assolutamente favorevole affinché l’Università Kore possa trovare adeguate strutture per consentire alla stessa di ripopolare e dare lustro alla nostra città e in particolare al centro storico, ha richiesto al sindaco Dipietro un incontro ufficiale sia per evitare di continuare a ricevere informazioni solo dai media ma anche per fornire il proprio contributo nella logica di un’auspicata “partecipazione.

Verso la convocazione del Consiglio

In tale contesto è facile immaginare una convocazione urgente del Consiglio comunale che sulla vicenda coltiva interessi politici ma anche competenze amministrative. E’ infatti compito del Consiglio Comunale individuare ed interpretare gli interessi generali della comunità e stabilire in relazione ad essi gli indirizzi che guidano e coordinano le attività di amministrazione e gestione operativa.

Una questione spinosa

E poiché l’accordo quadro sulla “Città Universitaria” prevede sia una permuta che una concessione in comodato d’uso di patrimonio immobiliare di proprietà comunale, la competenza all’adozione dei relativi atti deliberativi non può che essere rivendicata dall’organo consiliare sia con riferimento agli atti che realizzano un effetto traslativo della proprietà, come la permuta, sia con riferimento alla concessione in comodato d’uso di un edificio fino ad oggi adibito a scuola.

Il ruolo del Consiglio

In tale fase il Consiglio comunale, infatti, non si limiterà genericamente a prevedere operazioni di natura immobiliare, ma deve esprimere con chiarezza l’intenzione di permutare e di concedere beni determinati, ponderando con cura sia la scelta di un determinato strumento giuridico rispetto ad altri possibili, sia gli interessi pubblici che stanno alla base dell’operazione, i costi, i benefici ed ogni altro elemento istruttorio riferito ad un particolare bene.

La crisi politica

Peraltro, e al netto della competenza legale ricadente in capo all’organo consiliare, sarebbe cosa buona e giusta investire il Consiglio comunale di tale fondamentale questione poiché l’accordo-quadro sulla “Città Universitaria”, risponde ad un chiaro e deliberato indirizzo espresso proprio dal Consiglio comunale.

Il sindaco Dipietro, preda di una crisi politica in corso dallo stesso promossa, non dovrebbe perdere questa occasione per decentrare una responsabilità politica che da solo non potrebbe assumersi.

Massimo Greco