Caos rifiuti a Valguarnera, niente dati sulla raccolta

Il coordinatore dei comitati cittadini ennesi Carlo Garofalo chiede al Comune da due mesi i dati sulla produzione dei rifiuti a Valguarnera, ma l’Ente non risponde. In un estremo tentativo li chiede pure al responsabile del servizio “anticorruzione e trasparenza”, ma nonostante ciò ancora nulla si muove. E tutto ciò per un Comune che fa della trasparenza un’arma imprescindibile, è imbarazzante.

I dati che non coincidono

La richiesta di Garofalo era nata dal fatto che nei mesi scorsi era scoppiata una polemica su alcuni dati forniti da Legambiente dai quali risultava che il Comune di Valguarnera era tra i più virtuosi in materia di raccolta differenziata. “Sarebbe stato un ottimo risultato per l’intera comunità- afferma oggi Garofalo- ma
pare che i dati forniti contrastino con la realtà e dai pochi documenti che vengono pubblicati sul sito istituzionale, sembra eccessivo il costo dell’umido e degli ingombranti.”

La commissione di indagine

Ma le polemiche scaturite a seguito di tali dati contrastanti sono divampati a dismisura, tanto che lo stesso Consiglio Comunale nei giorni scorsi ha approvato la delibera di istituzione di una commissione di indagine sui rifiuti. “Come Comitato Cittadino- continua Garofalo- che si prefigge lo scopo di controllare l’andamento della spesa per non fare pesare più di tanto eventuali disfunzioni del servizio che resta a totale carico della collettività, volevamo vederci chiaro, prima di dare un giudizio ed a tal proposito, poiché il sito del Comune non riporta alcun dato, in data 5 maggio 2023 abbiamo chiesto un accesso agli atti, chiedendo il dato storico della produzione dei rifiuti distinti per categoria, le convezioni con le piattaforme, il ciclo di smaltimento dei rifiuti, gli eventuali incassi per la differenziata secca, il costo di conferimento per ciascuna categoria ed infine se il Comune ha mosso rilievi alla Ditta circa eventuali inadempienze contrattuali ed una dichiarazione del responsabile tecnico ove attesti la regolarità dell’appalto ed il rispetto di tutte le norme contrattuali (raccolta, lavaggio cassonetti degli esercizi commerciali e dei condomini, pulizia caditoie, spazzamento meccanico della strade, ecc.” Ma nulla di tutto ciò.

L’ufficio del Comune non risponde

“A distanzi di circa due mesi dalla richiesta- prosegue Garofalo- interpellato, l’ufficio non ha predisposto alcuna documentazione legittimamente da noi richiesta. Abbiamo fatto un ulteriore tentativo, contattando personalmente il responsabile “anticorruzione e trasparenza” e poiché il funzionario è da pochi mesi in Comune, abbiamo fatto notare che sul sito istituzionale, dove dovrebbero essere pubblicati, così come sancisce la legge, la gran parte dei dati da noi richiesti, l’ultimo aggiornamento risale al
lontano 2018, cioè a ben oltre cinque anni fa (un secolo, alla faccia della trasparenza!!!). Abbiamo potuto constatare nel Funzionario Responsabile una certa sensibilità sul rilievo fatto e lo stesso ha provveduto immediatamente a predisporre una direttiva per gli uffici responsabili del settore, purtroppo, dobbiamo constatare che seppure da parte dell’Ufficio “anticorruzione e trasparenza” ci sia stata una iniziativa immediata a recuperare la pecca, a distanza di oltre una settimana, nulla si muove.

Perché mancano i dati?

” Adesso l’interrogativo che si pone il coordinatore dei comitati cittadini è il motivo per il quale i dati non vengono pubblicati sul sito e soprattutto perché il Comune non dà seguito alla richiesta presentata da un Comitato Cittadino che noto rimanete opera nell’interesse del cittadino utente/contribuente. “La richiesta di accesso agli atti non è un optional -prosegue- e la legge impone che anche in caso di rifiuto,
questo va motivato. Non vogliamo in questa fase e su questo delicato problema fare strumentalizzazioni o polemiche, ma il non pubblicare gli atti sul sito istituzionale, imposto dalla legge e il non giustificare il diniego nell’accesso agli atti, ci lascia perplessi e nella mente balenano tanti dubbi che vorremmo scacciare, se l’Ente ci mette nelle condizioni di avere le carte e poterle leggere. Chiaramente come Comitato Cittadino- conclude Garofalo- stiamo predisponendo una nota che invieremo alle Autorità preposte, affinché intervengano presso l’Ente ed i responsabili per superare al più presto questa anomalia/inadempienza e soprattutto intervengano per far capire che gestire un Ente pubblico è cosa ben diversa dal gestire i beni di famiglia. Ci sono regole e queste vanno rispettate, in modo particolare quando queste regole attengono alla trasparenza e all’anticorruzione e riguardano soprattutto le somme
che ciascun cittadino è chiamato a versare sui servizi, come il servizio di igiene urbana”.

Rino Caltagirone