Fondi pubblici e Pnrr, la frammentazione che penalizza il territorio

In assenza di un ente di area vasta, degno di questa fondamentale funzione, si registrano nel nostro territorio spontanee e disordinate iniziative volte a prendere i diversi treni finanziari, tra cui il Pnrr. Sono 14 i Comuni che si sono aggregati per usufruire dei 50 milioni messi a disposizione dalla strategia nazionale aree interne (SNAI): Agira, Assoro, Calascibetta, Catenanuova, Cerami, Gagliano, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera e Villarosa. Qualcosa di analogo è stato realizzato dal Comune di Piazza Armerina e da altri Comuni del nisseno.

La frammentazione

Di necessità bisogna fare virtù, tuttavia noi riteniamo che la strada per arginare il fenomeno della decrescita delle aree interne sia quella di promuovere politiche di area vasta. Le politiche di area vasta sono quelle capaci di generare economie di scala, di differenziarsi rispetto alle tradizionali politiche comunali attraendo risorse economiche e umane in modo duraturo direttamente o indirettamente, ovvero quando, riferite all’infrastrutturazione territoriale, presentano un’evidente valenza strategica.
Le politiche differenziate Nell’ambito delle politiche di area vasta risultano certamente più efficaci quelle
differenziate, cioè quelle che vengono conformate alla specificità dei territori e delle comunità ivi stanziate. Ma soprattutto, e questa è la sfida verosimilmente più impegnativa, nell’ambito di una visione di area vasta in cui si dovrà avere la capacità di “differenziare per specializzare” e si dovranno distribuire risorse, servizi e infrastrutture in modo da scongiurare inutili e dispendiose duplicazioni.

Nell’ambito delle politiche di area vasta risultano certamente più efficaci quelle differenziate, cioè quelle che vengono conformate alla specificità dei territori e delle comunità ivi stanziate. Ma soprattutto, e questa è la sfida verosimilmente più impegnativa, nell’ambito di una visione di area vasta in cui si dovrà avere la capacità di “differenziare per specializzare” e si dovranno distribuire risorse, servizi e infrastrutture in modo da scongiurare inutili e dispendiose duplicazioni.

Lo scontro sulla sanità

In tale contesto le politiche sanitarie sono quelle per le quali ci si sforza già da tempo di trovare le necessarie convergenze delle comunità locali interessate. Non serve più a nessuno avere un presidio ospedaliero in ogni Comune a danno della qualità delle correlate prestazioni professionali e della spesa pubblica. Più funzionale sarebbe invece distribuire le diverse branche specialistiche dell’assistenza sanitaria ed ospedaliera per zone territoriali omogenee.

Il nodo degli impianti sportivi

Allo stesso modo più funzionale sarebbe puntare su politiche differenziate nell’ambito dei servizi educativi e formativi, dello sport e dei grandi servizi ricreativi e del tempo libero. L’ottimizzazione delle risorse pubbliche comporterebbe, ad esempio, che si punti alla differenziazione delle discipline anche nell’ambito delle infrastrutture sportive. In presenza di un polo sportivo come quello realizzato a Calascibetta, che ha incuriosito anche diverse Federazioni nazionali, ha poco senso che i Comuni limitrofi
continuino ad impegnare ingenti risorse finanziarie per realizzare strutture sportive già presenti e facilmente raggiungibili, che finirebbero soltanto per generare effetti diametralmente opposti a quelli auspicati da una visione di area vasta.

Massimo Greco