Il sacco di Morgantina ed il giudice contro i mercanti clandestini in una opera teatrale

Il sentimento di un’intera comunità, la battaglia civile e culturale di una cittadinanza consapevole della propria identità: è questo il focus dell’opera teatrale “Di nuovo Dea. La storia dei tesori ritrovati”, per la prima di Morgantina. L’opera del regista Marco Savatteri, nell’ambito della 17^ edizione di “Tra mito e storia…Morgantina rivive”, la rassegna dell’Archeoclub Aidone Morgantina, di cui il regista agrigentino
è direttore artistico dal 2022, tesse la sua trama ispirata al libro “Caccia ai tesori di Morgantina” di Silvio Raffiotta.

Il giudice a difesa dei tesori di Morgantina

Il giudice che condusse l’inchiesta giudiziaria sugli affari illeciti di una serie di elementi scultorei in marmo, riconducibili agli Acroliti di Demetra e Kore del VI secolo a.C., trafugati da scavatori clandestini, alla fine del 1979, da San Francesco Bisconti. Finiti, come altri tesori di Morgantina (la Dea di Morgantina, i 16 pezzi di argenteria di Eupolemo, la Testa di Ade) ad accrescere le esposizioni museali e le collezioni private americane. Amalgamando i tratti più salienti di questa intrigata storia vera – che ha avuto eco internazionale, sollevando per la prima volta la questione del rientro dei reperti illegalmente detenuti all’estero – con la battaglia civile di una comunità che ne ha rivendicato fortemente la restituzione, ne è venuta fuori un’opera originale di teatro sociale.

Le testimonianze del saccheggio

Savatteri ha raccolto i racconti, le dicerie della gente, ma anche le testimonianze di chi la vicenda
l’ha vissuta in prima persona, facendo così suo il sentimento di questa comunità determinata a difendere il proprio patrimonio culturale e rendendo protagonista della scena “il popolo”. L’indicazione dell’Archeoclub Aidone Morgantina, per questa edizione, è stata chiara. La Presidente Maria Calcagno afferma: “Abbiamo voluto che si raccontasse questa storia che ci rende orgogliosi protagonisti di un amore vero per la Cultura e per le nostre radici”.

Gli attori

In scena, al cospetto di un nutrito pubblico attento e divertito, tra cui lo stesso giudice Raffiotta, i bravi interpreti della compagnia Kalòs, coordinati da Sara Minicleri, nei ruoli di: tombaroli, giudice, archeologo, prete, studenti, anche semplici cittadini; e poi, gli esperti attori di Savatteri Produzioni e Giorgia Flora nel ruolo di Demetra. “Questa storia non è solo la favola a lieto fine – sottolinea Savatteri- ma è la metafora dell’uso vero della Cultura universale e l’applauso più grande va a tutti coloro che hanno lottato per avere indietro i tesori di Morgantina”.

Una storia sicuramente da far conoscere. Francesco Finocchiaro della Direzione nazionale Archeoclub: “Vedere questo luogo che rivendica la sua identità, che racconta questa storia straordinaria, riempie d’orgoglio. Mi farò portavoce a livello nazionale perché questo evento abbia tutte le coperture mediatiche necessarie e corrette che deve avere. Lo porterò come esempio di buona pratica non solo per
l’aspetto di teatro sociale ma perché si valorizza veramente l’identità che sta dietro a queste radici”.


Angela Rita Palermo