Vola prezzo del carburante, vacanze salate per famiglie ennesi, “siamo rimasti in zona”
Enna-Provincia - 17/08/2023
La Guardia di finanza ha avviato i controlli per via dell’impennata dei prezzi dei carburanti. Ne sanno qualcosa anche gli ennesi, costretti ad aumentare la spesa legata alla benzina o al diesel per trascorrere la settimana più calda dell’anno, quella in cui tutti sono in ferie. E siccome non è facile starsene a casa, quest’anno il portafogli si è alleggerito per via di questa crescita esponenziale.
“Rinunciato ai luoghi di Montalbano”
“Quest’anno abbiamo deciso di restare più vicino possibile, per evitare che il costo della benzina incidisse troppo sulla nostra vacanza” racconta un lettore di ViviEnna. “Da anni trascorriamo le ferie nel Ragusano, per via del successo e della passione per i luoghi del commissario Montalbano che ci hanno fatto scoprire posti come Punta Secca o Ragusa Ibla ma quest’anno abbiamo optato per un agriturismo con piscina nell’Ennese.”
Quanto incassa lo Stato
Chi sorride è certamente lo Stato: tra accise ed Iva sui carburanti, grazie alle ferie di Agosto, incasserà circa 2,2 miliardi di euro.
La finanza ed i controlli ai distributori
Secondo quanto fanno sapere i finanzieri dal primo agosto sono stati effettuati 1.230 interventi trovando irregolarità in 325 casi, con la contestazione di 789 le violazioni contestate. I consumatori e le associazioni di categoria dei benzinai protestano contro il caro benzina.
La proposta di Assoutenti
Assoutenti chiede al governo un intervento sulle accise: creare un automatismo che possa ridurre le tasse in occasione delle fiammate internazionali dei prezzi. E poi redistribuire gli extraprofitti.
La Stato fa cassa, 2,2 miliardi solo durante vacanze degli italiani
Intanto Assoutenti fa i conti: ipotizzando 15 milioni di autovetture a benzina o gasolio in circolazione sulle autostrade italiane e una media di tre pieni solo per gli spostamenti e il successivo ritorno, si stima che lo Stato incassi oltre 2,2 miliardi (per la precisione 2.275.875.000 euro) grazie alle imposte sui carburanti: una media tra tasse su benzina e gasolio di 1.513.125.000 a titolo di accise e 762.750.000 a titolo di Iva. Iva e accise – ricorda l’associazione – pesano oggi per il 55,6% su un litro di verde e per il 51,8% sul gasolio. Considerando il prezzo medio dei carburanti della settimana dal 7 al 13 agosto fornito dal ministero dell’Ambiente (1,939 euro al litro la benzina, 1,827 euro al litro il gasolio) gli italiani pagano su ogni litro di verde ben 1,077 euro di tasse: 0,728 euro a titolo di accisa, oltre 0,349 euro per l’Iva. Sul gasolio la tassazione pesa per circa 0,946 euro al litro: 0,617 per le accise, 0,329 euro per l’Iva. I prezzi della verde e degli altri carburanti hanno continuato a salire negli ultimi giorni sfondando anche quota 2 euro al litro per il self service in autostrada e arrivando fino al record di 2,7 euro sull’A8 Varese-Milano. Un caso quest’ultimo per il quale Assoutenti ha chiesto l’intervento della Guardia di finanza.
I prezzi nel resto d’Europa
Situazioni analoghe si trovano anche nel resto d’Europa, con la Francia ad esempio che tallona l’Italia con prezzi sui 2 euro al litro e la Grecia che sta subito dietro. “Il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di Iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali – dice il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – in modo da alleggerire la spesa sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto. Intanto chiediamo un intervento urgente al governo Meloni affinché si utilizzino gli extraprofitti garantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti per tagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivo Draghi. Serve infine una indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall’estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione”.