Maggioranza contro Scozzarella, “si dimetta da presidente del Consiglio”

“Per il bene di questa comunità il presidente Scozzarella si dimetta e non faccia che per le sue velleità personali e smisurate ambizioni rimanga suo ostaggio. Lasci che in quest’Aula si ripristini un dialogo
sereno e proficuo e che i lavori del Consiglio riprendano senza alcun ostacolo”. Con queste poche parole il consigliere Angelo Bruno a nome di tutta la maggioranza composta da 7 consiglieri, fino a poco tempo fa opposizione, invita il presidente del consiglio Enrico Scozzarella ad uscire di scena “per porre fine a questa assurda vicenda”.

Le polemiche su Scozzarella

Pertanto la seduta del consiglio comunale di mercoledì sera con 25 punti all’ordine del giorno ancora una volta non si è svolta e non se ne svolgeranno altre- tengono a precisare i 7- sino a quando non faccia un passo indietro. Dal 18 luglio scorso, da quando fu votata la mozione di sfiducia a Scozzarella, l’attività consiliare è rimasta infatti paralizzata del tutto e di conseguenza anche l’attività amministrativa. Importanti deliberazioni come il Bilancio di Previsione, il Conto Consuntivo (già commissariato
dalla Regione), il Piano triennale delle Opere Pubbliche, il Pef, sono al palo e rischiano di non essere votati in quanto l’attuale maggioranza non riconosce più la figura del presidente, per loro sfiduciato. Da quel
giorno sono andate per l’esattezza deserte, quattro commissioni Bilancio, una commissione toponomastica, due conferenze dei capigruppo, tre incontri richiesti dal sindaco e due consigli comunali
compreso quello di mercoledì. A questo si aggiunge un parere sfavorevole fornito dal collegio dei revisori dei Conti in materia di Bilancio.

La mozione di sfiducia del mese scorso

Come si ricorderà la sera del 18 luglio scorso si è consumata la seduta più controversa e forse più drammatica dell’intera legislatura, quando ben 7 consiglieri di maggioranza ed opposizione votarono la sfiducia al presidente richiamandosi all’art. 17 dello Statuto che prevede per la destituzione la maggioranza consiliare dell’Aula ovvero 7 voti su 12, esito però stoppato dal segretario comunale subito dopo l’esito dell’urna, sancendo che il presidente poteva essere sfiduciato con 8 voti e cioè con la maggioranza assoluta, in quanto era prevalente sullo Statuto la legge regionale 35 del 97 richiamata nel 2012. Quindi Scozzarella rimase in sella tra le proteste dei 7 firmatari della mozione.

Politica nelle sabbie mobili

Sta di fatto che da quella sera tutto è rimasto in stand by, poiché i 7 consiglieri che ripetiamo costituiscono la maggioranza d’Aula non hanno più messo piede nell’emiciclo per votare atti della massima importanza. Sono andati deserti sino adesso, due consigli comunali e diverse commissioni consiliari, perché non riconoscono la figura di Scozzarella come presidente.

Il tentativo della sindaca

Sulla questione nei giorni scorsi abbiamo interpellata la sindaca Francesca Draià: “Sul grave problema -ha affermato- ho sempre manifestato la massima disponibilità ed apertura per venirne a capo. Ho cercato in tutti i modi di aprire sull’argomento un tavolo politico con l’attuale maggioranza consiliare ma nonostante i reiterati inviti non ho avuto mai il piacere di sentirli. Li ho invitati sia informalmente che formalmente ma da loro nessuna risposta. Sappiano comunque che il Consiglio comunale deve approvare entro tempi stretti atti importantissimi e spero che prevalga il senso di responsabilità.”

Rino Caltagirone