Teatro comunale di Enna intitolato a Neglia

Il Teatro Comunale Garibaldi di Enna si prepara a cambiare denominazione a seguito dell’atto d’indirizzo deliberato dalla giunta comunale lo scorso 30 agosto. La lunga e sedimentata riflessione ha avuto il suo epilogo in occasione della 35° edizione del concorso Internazionale “Francesco Paolo Neglia” riservato a pianisti e cantanti lirici.

Il documento del Comune

Nell’atto deliberativo si legge testualmente che “alla luce della significativa testimonianza nel campo musicale ed artistico di Francesco Paolo Neglia, sia da ritenersi opportuno che il teatro comunale sia intitolato a quest’ultimo, attesa la maggiore attinenza al luogo in questione di tale figura rispetto a quella, se pur di indiscutibile rilievo storico, di Giuseppe Garibaldi”.

L’atto deliberativo rende quindi “omaggio ad un musicista vanto della comunità ennese e suo figlio illustre che fu anche direttore d’orchestra e didatta”. Unanime è l’opinione pubblica ennese, considerato altresì che Giuseppe Garibaldi gode già di riconoscimenti nella omonima piazza su cui si affacciano i palazzi della Prefettura, della Camera di Commercio e della Banca d’Italia, nella targa marmorea commemorativa riportante l’effige in bassorilievo dello stesso collocata sulla facciata principale del Museo Varisano, nel monumento medioevale ottagonale presente nel giardino della Torre di Federico e nell’intitolazione dell’antistante Scuola media, oggi accorpata all’Istituto comprensivo De Amicis.

La petizione

Ma c’è un riconoscimento che si cela dietro questo lieto evento e che merita di essere sottolineato per l’impegno civico e culturale profuso da chi ha sempre creduto in questa nuova intitolazione del Teatro Comunale. E’ quello che si deve al docente e musicista ennese Corrado Cristaldi e al compianto musicista Antonio Occhipinti, che nell’anno 2006 promossero una mirata petizione popolare per chiedere agli organi di governo del Comune di omaggiare in questa direzione il suo figlio illustre Francesco Paolo Neglia. Petizione poi riproposta dai medesimi nel 2007 e nel 2010. Per Cristaldi, che abbiamo raggiunto telefonicamente, “Il tempo è galantuomo perché ristabilisce la verità, ripara i torti, cura ogni cosa e dà ragione ai giusti”.

Massimo Greco