Droga nel carcere, perquisizioni nel Catanese, indagini su banda etnea

L’operazione della Polizia penitenziaria nel carcere di Enna, dove sono stati trovati droga e telefonini, si è estesa non solo in appartamenti ad Enna, presi in affitto da parenti dei detenuti, ma anche nel Catanese.

Controlli in case del Catanese

In particolare, gli inquirenti si sono presentati in altre abitazioni, in alcuni Comuni della provincia etnea, occupate da familiari dei reclusi per scovare degli elementi in grado di legare il ritrovamento di stupefacenti con l’esterno. Ed in effetti, a seguito dei controlli, quei sospetti si sarebbero consolidati anche se su quanto scoperto c’è un fitto riserbo da parte degli investigatori, coordinati dai magistrati della Procura di Enna, a capo dell’inchiesta sul traffico di droga nel penitenziario.

Il commercio di droga in carcere

Tra le ipotesi in campo, quello di un commercio di droga gestito da una banda, con quartier generale nel Catanese, che sfrutterebbe la presenza di uno o più detenuti, prevalentemente familiari, nel carcere di Enna per smerciare le dosi tra i reclusi.

Indagini dopo ritrovamento drone

Del resto, il blitz delle ore scorse, compiuto dalla Polizia penitenziaria insieme agli agenti della Questura, altro non è che il prosieguo dell’indagine delle settimane scorse, culminata con l’arresto di due persone ed il ritrovamento di un drone, usato per calare la droga nell’area esterna del carcere.

L’organizzatore interno

Alla cattura sono sfuggite altre due persone ma per gli inquirenti il loro profilo sarebbe chiaro come del resto i legami con uno o più detenuti nel carcere di Enna.