Agricoltura, canone irriguo si paga solo se c’è il servizio

Boccata di ossigeno per le imprese agricole dell’Ennese dopo il via libera di un emendamento che prevede il pagamento del canone irriguo “solo se i benefici sono effettivi, concreti e diretti” spiega il parlamentare regionale del Pd, Fabio Venezia tra i sostenitori di questa modifica alla norma regionale.

Il contenzioso

“Con l’approvazione di questa norma – dichiara Fabio Venezia, vice presidente della Commissione Bilancio all’ARS – si risolverà l’annoso problema del beneficio irriguo per sanare il contenzioso tra contribuenti e Consorzi di Bonifica, anche alla luce delle recenti sentenze che hanno dato ragione agli agricoltori”.

Come funzionava prima

Un cambio che era stato sollecitato dai proprietari dei fondi agricoli, costretti a pagare il canone anche se il servizio era intermittente o non funzionava. “Dopo mesi di incontri e riunioni si è cercato di ascoltare il grido di allarme di molti proprietari terrieri appartenenti ai comprensori irrigui vessati ingiustamente da esose cartelle di pagamento” spiega il parlamentare regionale Venezia.

Il tavolo di confronto del territorio

Secondo quanto sostenuto dal deputato regionale del Pd per arrivare a questo risultato sono stati profusi molti sforzi da parte del territorio.

“La forza propulsiva – spiega Venezia – proveniente dai territori, soprattutto dal Circolo PD di Barrafranca, grazie al lavoro del sindaco Giuseppe Lo Monaco e della sua amministrazione, del Presidente del Consiglio Comunale Kevin Cumia e della Consigliera Danila Flamma’, che con la loro caparbietà sono riusciti ad organizzare diversi tavoli di confronto con gli  agricoltori del comprensorio di Barrafranca-Mazzarino e di Regalbuto con cui è stata possibile la stesura di questa importante norma giuridica che fa chiarezza sull’annosa questione dei benefici irrigui”.