Fratelli d’Italia, il silenzio dopo il congresso

Per i partiti politici la celebrazione dei congressi rappresenta un momento importante della vita degli stessi e non solo perché vengono eletti dalla base dei tesserati gli organi di governo. Il congresso è infatti anche la sede più autorevole e rappresentativa per stabilire la linea politica e programmatica del partito.

Il congresso

Ora, a distanza di quasi due mesi dall’avvenuta celebrazione del congresso provinciale di Fratelli d’Italia, durante il quale è stato individuato il dirigente a cui affidare le redine del partito nella persona dell’attuale Sindaco di Piazza Armerina Nino Cammarata, nulla è trapelato in ordine alla linea politica, né si sono registrati interventi o prese di posizione sui diversi temi che caratterizzano l’agenda politica provinciale e locale.
Dopo il congresso, che è apparso ai più soltanto un evento per formalizzare un confronto muscolare già consumatosi nei giorni precedenti con il tesseramento, sembra essere calato il silenzio nel partito della Meloni. Eppure l’agenda politica contiene tante questioni che richiederebbero l’attenzione di un partito di governo, come quello di Fratelli d’Italia, che esercita una funzione motrice all’interno della coalizione di centro- destra.

Il silenzio

E, invece, per ragioni che ci sfuggono (almeno per ora), latitano le dichiarazioni politiche sia del nuovo Segretario provinciale che dei dirigenti che lo affiancano nella direzione del partito. Così come ammutolite appaiono le correnti di minoranza che, nella prospettiva di una competizione europea ormai alle porte, non vedono l’ora di sedersi lungo la riva del fiume, aspettando di vedere passare i cadaveri dei suoi avversari.

Certo è che un importante partito di governo, che ha anche la fortuna di esprimere in una provincia piccola come quella di Enna, una deputazione nazionale (Eliana Longi) e una rappresentanza di governo regionale (Elena Pagana), non solo non può permettersi di silenziare la propria azione politica, ma ha la responsabilità di promuovere politiche innovative e rispettose di quell’identità territoriale, messa a
repentaglio da solitarie e dannose iniziative istituzionali.

Massimo Greco