Acqua, tariffe ai privati più basse, sì del Tar

Da quando il servizio idrico è stato affidato all’ente gestore AcquaEnna per la durata di anni trenta, il rapporto con gli utenti è sempre stato conflittuale e i sindaci si sono sempre trincerati dietro la gestione integrata ed unitaria del servizio, le cui funzioni e competenze sono state sottratte ai Comuni. Vani sono stati anche i tentativi di singoli utenti di perseguire la via giudiziaria per ridurre i costi dell’esosa tariffa (tra le più alte d’Italia).

La vicenda delle “partite pregresse”, unilateralmente inserite in bolletta in questi ultimi 10 anni, ha rappresentato la cartina al tornasole di un degenerato rapporto tra utenza, servizio pubblico locale e rappresentanza di governo.

La tenacia del sindaco di Centuripe

In questi anni alcuni sindaci hanno pure tentato di fare la “voce grossa” all’interno dell’organo di governo dell’Autorità d’ambito, ma la capacità persuasiva e il tecnicismo del gestore hanno sempre avuto la meglio. Solo la tenacia del Sindaco di Centuripe La Spina ha consentito di rompere questo incantesimo.

La riduzione tariffaria per le utenze private

Il sindaco di Centuripe ha infatti richiesto ed ottenuto dall’Assemblea territoriale idrica (ATI), nella riunione del 21/12/2021, una rimodulazione con un incremento della tariffa per le utenze pubbliche a vantaggio della riduzione della tariffa per le utenze private. Tale decisione ha rappresentato una prima risposta a tutta l’utenza in quanto, per l’anno 2021, ha determinato una riduzione del 6%, con conseguente risparmio in bolletta pari a 34 euro, a cui si è aggiunto un’ulteriore riduzione tariffaria del 1%, già precedentemente deliberata dall’ATI, per una riduzione complessiva di circa 40 euro annui.

L’obiezione di AcquaEnna

Tale decisione è stata impugnata al TAR dall’ente gestore del servizio “AcquaEnna”, secondo cui sarebbe stato rischioso aumentare la tariffa per le utenze pubbliche visto che sono quelle verso cui, storicamente, sussistono maggiori difficoltà nella fase di riscossione e la cui morosità attuale ammonta ad oltre oltre 5 milioni di euro.

La decisione del TAR

I Giudici amministrativi, con la sentenza depositata la scorsa settimana, hanno statuito che la delibera impugnata non viola la normativa di settore, in quanto non determina la modifica della tariffazione dei corrispettivi relativi alla fornitura del servizio idrico bensì prevede la mera rimodulazione interna delle fasce tariffarie tra gli utenti, lasciando invariato l’ammontare complessivo dei corrispettivi già delineati con la precedente Deliberazione dell’ATI. “AcquaEnna”, che ovviamente valuterà di proporre appello, è
stata quindi condannata a pagare anche le spese di giudizio.

Massimo Greco

Foto tratta da depurazioneacquaecotrade.co