Furti in ospedale in piena pandemia, assolto

Il giudice del Tribunale di Enna ha assolto, in primo grado, un 28enne di Calascibetta, Antony Cupy, difeso dall’avvocato Lorenzo Caruso, finito sotto processo nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Enna su una serie di furti commessi nel 2020 nei locali dell’ospedale Umberto I di Enna.

Il fatto

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dagli agenti della Squadra mobile, in quel periodo, segnato dall’emergenza Covid-19, si verificarono dei saccheggi nella struttura sanitaria, in particolare furono trafugate mascherine ed altre protezioni indispensabili per il personale sanitario.

La rosa di sospettati

Nel corso degli accertamenti, la polizia individuò una rosa di persone, sospettate di aver fatto irruzione in ospedale per portare via la refurtiva, evidentemente molto ambita in quel periodo drammatico. Ed in questa cernita, sarebbe finito anche il giovane di Calascibetta, poi denunciato, che subì la perquisizione nella sua abitazione, al termine della quale furono rinvenuti degli oggetti che sarebbe stati rubati dall’ospedale.

Le perquisizioni

Da quanto poi emerso dalle indagini della polizia, una parte della refurtiva sarebbe stata gettata in fondo ad una scarpata in prossimità dello svincolo di Enna dell’autostrada Palermo-Catania. Il processo, con l’ipotesi di furto aggravato, ha finito, però, per pendere dalla parte della difesa, che, nel corso del dibattimento, ha insistito sull’esiguità del danno provocato dal suo assistito.

L’assoluzione

Insomma, avrebbe sì portato via delle cose, “qualche mascherina e delle penne” ma non tale da giustificare l’accusa di furto aggravato. Ed in effetti il giudice ha assolto l’imputato “in quanto non punibile per particolare tenuità del fatto”.