Tribunale, dissequestro di beni a imprenditrice

Il Tribunale del Riesame di Enna ha disposto, con due provvedimenti diversi, il dissequestro dei beni, terreni ed un agriturismo, per un valore economico di 649 mila euro, di proprietà di una donna, residente nell’Ennese. Lo rende noto il legale dell’imprenditrice, l’avvocato Davide Saraniti.

Il primo sequestro

Il primo sequestro, eseguito dalla Dia nell’ottobre scorso, si riferiva ad una presunta truffa ai danni dell’Agea per un ammontare di 245 mila euro. Secondo l’ipotesi accusatoria la donna avrebbe chiesto i contributi Feaga (Agea) senza avere titolo su una parte dei terreni dichiarati.

La decisione del Riesame

“Il Tribunale del Riesame reale di Enna ha annullato il sequestro preventivo, con restituzione immediata di tutti i beni alla donna, ritenendo già in quella fase cautelare non sussistente il reato di truffa per carenza dell’elemento soggettivo del reato stesso” spiega l’avvocato dell’imprenditrice.

La seconda vicenda

Il secondo sequestro dell’importo di circa 404 mila euro, per presunti illegittimi contributi FEARS (Sviluppo Rurale) percepiti sempre sulla base di terreni senza averne titolo, è stato, ancora una volta eseguito dalla Dia nel dicembre scorso, come emerge nel decreto del primo dicembre del 2023. Il gip del Tribunale di Enna, su richiesta della Procura europea, dispose il sequestro di un agriturismo dotato di camere per ospitare clienti.

Il dissequestro dell’agriturismo

“Ancora una volta il Tribunale del Riesame di Enna, con ordinanza del 30.01.2024 ha annullato il detto sequestro disponendo la restituzione dei terreni e dell’agriturismo in questione per le stesse ragioni” riferisce l’avvocato Saraniti.

“Non coinvolta con ambienti mafiosi”

Lo stesso legale precisa “che le contestazioni mosse nell’ambito della suddetta operazione riguardavano solo il reato di truffa ai danni dell’Agea, nulla venendo contestato alla donna in merito a qualsivoglia coinvolgimento con presunti ambienti della criminalità organizzata”.

I danni subiti

Inoltre, il difensore della donna sostiene come la vicenda abbia danneggiato l’attività imprenditoriale della donna, che lavora nella sua azienda agricola e gestisce un agriturismo. Vi è stata una notevole riduzione del volume di affari, stante la convinzione di molti della chiusura dell’Agriturismo sequestrato”.