Scuola, gli studenti ennesi preferiscono i licei

Si sono chiuse il 10 febbraio le iscrizioni degli studenti al I anno delle scuole secondarie di II grado.

In testa i licei

Dalle informazioni fornite dalla sezione di Enna e Caltanissetta dell’Ufficio scolastico regionale in provincia di Enna si registra il 61,87 % delle iscrizioni ai Licei, 26,53 % ai Tecnici e 11,60 % ai Professionali.

I dati in Sicilia

Secondo i dati nazionali il 55,63% degli studenti si è iscritto ai Licei, il 31,65% ai Tecnici e il 12,72%
ai Professionali. In Sicilia le percentuali sono rispettivamente del 60,8% ai Licei, del 27,7% ai Tecnici
e dell’11,5% ai Professionali.

La situazione a Caltanissetta

Nella provincia di Caltanissetta hanno scelto i Licei il 56,09 % degli studenti, i Tecnici il 28,48 % e i
Professionali il 15,43 %. Quest’ultimo dato è superiore alla media nazionale e regionale. In particolare, nella provincia di Caltanissetta si è registrato un buon riscontro nelle iscrizioni alla sperimentazione della filiera tecnico professionale “4+2”, che rappresenta un’opportunità notevole per i giovani che vogliono acquisire competenze tecniche specifiche. Gli studenti da settembre potranno contare su un percorso di studi e su programmi fortemente innovativi in sinergia con il mondo produttivo.

Il problema dei lavoro

“Nel contesto attuale di grave disallineamento – spiegano dall’Ufficio scolastico regionale -tra domanda e offerta di lavoro, con la attuale richiesta di figure tecniche specializzate per circa 300.000 posizioni lavorative che restano annualmente vacanti, diventa essenziale potenziare l’orientamento nelle scuole secondarie, per offrire ai giovani le informazioni necessarie per una scelta consapevole del percorso di studi, in linea con le proprie naturali inclinazioni, che gli permetta sia di raggiungere il successo formativo di ‘cittadino’ che di inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro. Infatti appare preoccupante che dalle recenti indagini Eurostat emerga che L’Italia sia fanalino di coda in Europa per percentuale di occupazione dei trentenni diplomati”